
Presenti e assenti. Sara lotta da sola. Pochi vertici dem. Destra, big uniti
Sola, verrebbe da aggiungere contro tutti. Che la coriacea Sara Funaro abbia le spalle larghe è risaputo. E di certo, i fischi e i “buuu“ che le sono piovuti addosso dalla platea (aggressivo lo spicchio no Nato e pro palestina) durante il dibattito de La Nazione non l’hanno scomposta. "Frequento le piazze e il dissenso non mi fa paura", ha detto la diretta interessata al termine del confronto. Quello che però ai più è saltato all’occhio è stata la ’latitanza’ dei partiti che la sostengono, così come dei vertici dem che – per impegni da campagna elettorale o per motivi personali – hanno disertato.
Cosa, questa, che non è sfuggita agli altri candidati e ai loro sostenitori. Sì, a tifare per lei c’erano il deputato Federico Gianassi, i consiglieri regionali del drappello nardelliano Cristina Giachi e Andrea Vannucci, l’assessore e membro della segreteria regionale del Pd Andrea Giorgio e alcuni aspiranti consiglieri comunali e di quartiere, ma mancavano personaggi del calibro di Emiliano Fossi, parlamentare e segretario regionale, Andrea Ceccarelli, segretario metropolitano, il governatore Eugenio Giani, così come quasi tutta la giunta comunale (a parte la vice sindaca Alessia Bettini). "Coloro che in queste assenze ci vedono una forma di dissenso hanno completamente sbagliato lettura. Siamo tutti con Sara", si fa sapere dal Pd.
Sul fronte opposto, invece, il centrodestra si è presentato compatto al dibattito, con tutti i notabili di Fdi, Fi e Lega in sala, ma non nelle prime file per sostenere Eike Schmidt (anch’egli sommerso dai fischi e a tratti emozionato). Uno dei primi a mettere piede al Palacongressi è stato il plenipotenziario di Giorgia Meloni in Toscana, Giovanni Donzelli, sponsor dello storico dell’arte insieme al ministro Gennaro Sangiuliano. Ma seduti nelle retrovie non era difficile riconoscere i volti del coordinatore regionale degli azzurri Marco Stella e della segretaria fiorentina Maria Grazia Internò, del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e di quello della Lega Federico Bussolin, oltre al capogruppo uscente di Fi in Comune Mario Razzanelli e a una folta schiera di sostenitori che, anche se con difficoltà, hanno provato a sovrastare il rumoroso dissenso della sala con gli applausi.
A.P.