Pranzo di Natale nel carcere di Sollicciano

FIRENZE La cometa si è fermata anche su Sollicciano. Stella che brilla dove non te l’aspetti ed ha un senso particolare...

La cometa si è fermata anche su Sollicciano. Stella che brilla dove non te l’aspetti ed ha un senso particolare che stia proprio lì, non solo perché nel Giardino degli Incontri, disegnato da Michelucci e realizzato nel penitenziario, ci sia un bel presepe, ma perché venerdì mattina sono arrivati i Magi, con qualche auto, tra amici, volontari, operatori, il coro Femina, per il pranzo con le lasagne del ristorante Accademia organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio insieme al cappellano don Gherardo Gambelli e al Cammino Neocatecumenale, in collaborazione con la Direzione dell’istituto e all’associazione Pantagruel. Tutti insieme a preparare i 22 tavoli intorno ai quali si sono poi seduti più di quaranta donne della sezione femminile e un gruppo di detenuti. Sono stati raggiunti anche dal presidente del Tribunale di sorveglianza Marcello Bortolato e alcuni magistrati e operatori a tavola con gli ospiti. Con loro anche padre Ionut Coman, responsabile della Chiesa ortodossa romena, riferimento per non pochi detenuti che sono lì. Sono giunti i saluti del sindaco Dario Nardella, dell’assessora Sereni di Scandicci, e di Hamdan Al Zeqri che conduce la preghiera per i musulmani. Clima di speranza per ricominciare, fare progetti, rimettersi in cammino dentro e quando si sarà fuori. Si sentiva la forza dei rapporti personali e l’effetto di quella molla che scatta quando si è chiamati per nome. A ciascuno un regalo e il dono del ‘Coro Femina’ della scuola di Musica di Scandicci che ha accompagnato il pranzo. Nel pomeriggio sono stati visitati gli ospiti del Centro clinico, creando con loro un momento sereno.

Michele Brancale