
Ancora un episodio di violenza in un pronto soccorso, con danni al personale sanitario e anche ai macchinari utilizzati per lemergenza. Stavolta è toccato al reparto in prima linea del Santa Maria Annunziata a Bagno a Ripoli. Martedì di primo mattino gli operatori hanno dovuto chiamare i carabinieri: un uomo, 22 anni, di origine tunisina, ha aggredito verbalmente e fisicamente medici, infermieri e operatori per poi accanirsi contro alcuni macchinari. La sua reazione aggressiva è stata tanto repentina quanto inspiegabile: poco dopo l’alba, arrivato al pronto soccorso di Ponte a Niccheri, ha cominciato a insultare e aggredire il personale sanitario. Ha preso a calci e pugni anche la guardia giurata in servizio allospedale. In pochi minuti, dopo lallarme lanciato dallinterno dellospedale, verso le 7,10 sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile allertati dai colleghi della centrale operativa. Quando ha visto arrivare gli uomini dell’Arma che cercavano di fermarlo, l’uomo - che era stato accolto al pronto soccorso per degli accertamenti sanitari ha dato ulteriormente in escandescenze: ha colpito due carabinieri che non hanno però riportato lesioni fisiche. Poi ha preso a calci e pugni alcune apparecchiature medicali e sanitari, costosi strumenti che servono per curare i pazienti del reparto di emergenza urgenza. I danni materiali subiti dall’ospedale valgono qualche decina di migliaia di euro: danneggiati (e non si sa se recuperabili) un ventilatore per la respirazione, un monitor elettrocardiografico, due colonne elettromedicali, un ecografo e un monitor di pc. Per gli operatori sanitari colpiti, le lesioni sono guaribili in pochi giorni. Luomo è stato poi fermato e arrestato in flagranza di reato. L’accusa è di lesioni aggravate, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Mercoledì è stato processato per direttissima e sottoposto all’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. E solo l’ennesimo episodio di violenza in un pronto soccorso: secondo recenti dati, sono più di 3.000 all’anno gli episodi di aggressioni, un numero al ribasso poiché non tutti i casi vengono realmente denunciati dal personale impegnato nella cura dei pazienti.
Manuela Plastina