
Il cantautore si esibirà sabato con l’Orchestra Sinfonica Giovanile della Svizzera. "Concerto importante"
Prima di essere apprezzato anche dal pubblico italiano, Pippo Pollina (foto) la popolarità l’ha conquistata nel Nord Europa e nel resto del mondo con 25 album e tantissimi concerti fra Germania, Austria, Francia, Svizzera, Italia, Olanda, Svezia, Belgio, Egitto e Usa (tiene con grande seguito circa 200 live l’anno, di cui il 15% in Italia). Il cantautore palermitano, che da tempo vive a Zurigo, dove è un artista di culto e di grande successo, è atteso in concerto a Fiesole con l’Orchestra Sinfonica Giovanile della Svizzera sabato alle 21,15 al Teatro Romano nell’ambito dell’Estate Fiesolana. Oltre ai 70 elementi dell’Orchestra Sinfonica Giovanile della Svizzera, saliranno sul palco anche Roberto Petroli al clarinetto, Fabrizio Giambanco alla batteria e Mario Rivera al contrabbasso, per festeggiare 40 anni di cantautorato.
Pollina, come ha fatto a imporsi nel nord Europa?
"Palermo è la mia patria, la Svizzera la mia sposa. Mia moglie è svizzera e oramai vivo da più di 30 anni a Zurigo, quindi inevitabilmente l’Italia e la Svizzera sono entrambe patrie e punti di riferimento per quello che riguarda la mia vita. Ho poi avvertito una forte empatia con il concetto che questi popoli hanno dell’arte: per loro è cultura, riflessione, non solo intrattenimento".
Che concerto propone a Fiesole?
"Facciamo le mie canzoni rivisitate in chiave sinfonica, con degli arrangiamenti creati ad hoc per l’orchestra sinfonica, cercando di conferire a ogni composizione un tocco, una dimensione, polifonica".
Che è tipica dell’orchestra? "Questa tournée è un momento molto importante del mio percorso artistico, un’operazione ardita, perché avvicinare i miei brani a una dimensione sinfonica significa non dico snaturarli, ma cercare di mettere in evidenza il loro aspetto più vicino a quello di un’orchestra. I due arrangiatori, il fiorentino Massimiliano Matesic e Juan Esteban Cuacci di Buenos Aires ci sono perfettamente, riusciti: abbiamo scelto il repertorio più adatto fra le 250 canzoni che ho scritto. Talvolta operazioni crossover, cioè unire intenzioni sinfoniche a quelle di artisti che suonano un altro genere, può essere vincente".
Sta lavorando all’album numero 26?
"Si intitola ’Tra Guerra e Pace’, è un disco a tema e parla di quello che sta accadendo nel mondo in questo momento".
Intanto ha anche scritto il suo primo romanzo?
"Sì, ’L’altro’ per Squilibri Editore. E’ una sorta di ponte tra mondi diversi. E’ stato pubblicato anche in tedesco e in francese e ne è stata fatta una riduzione teatrale, che andrà in scena in prima assoluta proprio a Firenze, il 15 giugno, cioè il giorno dopo il mio concerto a Fiesole, al Teatro Boccherini. Sono molto curioso di vederlo e felice di poter presenziare alla messa in scena".