
Il vicecapogruppo Draghi chiede lumi sull’aumento esponenziale dei costi
"Faremo un accesso agli atti per sapere i dati relativi agli incassi, al contratto e all’affidamento diretto". Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio Alessandro Draghi torna sulla questione dei nuovi costi per la gestione e pulizia di 14 bagni pubblici, di cui abbiamo parlato ieri su La Nazione. A balzare agli occhi è l’aumento esponenziale dei costi stessi, da 20mila a oltre 633mila euro. L’atto – licenziato dalla giunta lo scorso anno – assegna il fondo alla Rti L’Operosa Spa/Copma società cooperativa/Cooperativa Lavoratori dei Servizi, e prevede, si legge, "il costante monitoraggio nelle diverse sedi dove si svolge il servizio attraverso sopralluoghi, programmati e non, per il corretto adempimento degli obblighi contrattuali; la gestione delle inefficienze; i rapporti con l’utenza per misurare il livello di soddisfazione del servizio; l’eventuale rimodulazione degli orari di lavoro; il monitoraggio e la gestione delle delle sostituzioni dei lavoratori in caso di imprevisti per garantire la continuità del servizio".
A sollevare la questione per primo è stato Francesco Casini, esponente di Italia Viva, sostendendo che "un aumento del genere, pari a quasi 40 volte il costo sostenuto fino al 2023, non può passare sotto silenzio" e chiedendo "quali siano i reali miglioramenti nel servizio e se siano giustificabili queste cifre". Per il Comune la risposta è arrivata dall’assessora all’urbanistica Caterina Biti che ha spiegato come "dopo controlli ci siamo accorti che le toilette non erano gestite con tutti i crismi sia dal punto di vista del servizio che per quanto concerne la tutela dei lavoratori" e che per questo, insieme all’assessore Danti, si è scelto di procedere a un affidamento diretto (per circa 50mila euro a bagno, per nove mesi) a una ditta già in convenzione con la Città metropolitana. Ma Draghi chiede altri lumi. "Nella richiesta di accesso agli atti non dovrà mancare il rendiconto mensile della bigliettazione". Per l’esponente di FdI serve "una maggiore flessibilità di apertura in caso di grandi eventi e che la ditta appaltatrice si occupi dell’acquisto anche dei prodotti nonché della manutenzione ordinaria". "Tornelli e i conta persone sono indispensabili in tutti i bagni per evitare irregolarità, come del resto la presenza dei Pos. Giusto sarebbe un incentivo ai dipendenti (10 centesimi per esempio), mediante una percentuale per ogni ingresso pagato". Infine invoca "i lavori di ammodernamento mai eseguiti al bagno al piazzale Michelangelo".