
FIRENZE
Con i soldi del Siulp, il sindacato di polizia che vanta il maggior numero di iscritti, i segretari provinciali Riccardo Ficozzi e Antonio Lanzilli si sarebbe pagati una polizza sulla vita. Riscattando, almeno in parte, anche il premio. La procura di Firenze ha disposto per loro il giudizio immediato: dovranno rispondere davanti al giudice dell’accusa di appropriazione indebita.
"E’ stata svolta un’articolata attività difensiva che dimostra senza ombra di dubbio la totale estraneità ai fatti del mio assistito", dice il legale di Ficozzi, Federico Bagattini. A breve, è attesa la fissazione della prima udienza
L’assicurazione contestata è stta stipulata per la prima volta nel 2008, ma a causa della prescrizione, la procura contesta soltanto le polizze a partire dal 2015. In quell’anno, Lanzilli, che precedentemente aveva ricoperto la carica di segretario, avrebbe riscattato il premio di circa 23mila. Soldi maturati in seguito al versamento di 300 euro al mese; rate che partivano con bonifici automatici dal conte del Siulp presso la cassa di Risparmio di Firenze, diretti a una agenzia di Ina prima e Generali poi.
A Ficozzi, viene invece contestato di aver stipulato, nell’agosto del 2015, una "Vita Retail polizza" da 371 euro al mese, beneficiario lui stesso. Al momento in cui - dicembre 2016 -, nel ruolo di segretario si avvicendava nuovamente con Lanzilli, avrebbero cambiato l’intestazione del contraente e beneficiario. In questo modo, l’ammanco per lecasse del Siulp è stato calcolato in 6319 euro, ovvero il corrispondente delle rate della polizza versate. Ma tale l’assicurazione, anche se i beneficiari si alternavano, restava accesa. Così, il pm Von Borries ha completato la contestazione indidividuando anche l’ultima parte della polizia "Vita Retail": 400 euro al mese tra il gennaio e il giugno del 2017 (totale 2403 euro). Il pagamento di questa polizza si è interrotto perché nell’estate di quell’anno, il sindaco venne commissariato. L’indagine è partita da una denuncia di un poliziotto iscritto al sindacato, insospettito dalle spese.
stefano brogioni