Politica Il neosindaco entra nel Pd

La decisione ufficiale di Certosi a pochi mesi dall’elezione: si era presentato in lista civica e col sostegno Dem

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di Manuela Plastina

Il sindaco di Rignano Giacomo Certosi ha preso ufficialmente la tessera del Partito Democratico. Gli è stata consegnata dalle mani del segretario comunale Dem, Francesco Martini, alla presenza anche della segreteria metropolitana Monica Marini e del segretario regionale Emiliano Fossi. Una festa per l’arrivo di un nuovo iscritto altisonante, amministratore di un Comune, noto per lo pù perché residenza della famiglia Renzi.

Giacomo Certosi era entrato in giunta nel 2017 al fianco di Daniele Lorenzini, al suo secondo mandato da sindaco, ma non più sotto l’egida del Pd come nei cinque anni precedenti: per la seconda consiliatura, il medico di medicina generale dopo lo strappo con Tiziano Renzi, fu sostenuto dalla lista civica "Insieme Per Rignano".

E vinse, lasciando i Dem all’opposizione. Certosi rimase assessore per due anni, per poi rassegnare le dimissioni ("Motivi personali", la causa ufficiale) e dopo qualche mese passare nel gruppo misto. Poi nel 2022 si è presentato e ha vinto le elezioni appoggiato proprio dal Pd all’interno della lista di coalizione "Rignano Unita", lasciando la lista civica "Insieme per Rignano" in minoranza. "Prendo la tessera Pd – dice Certosi –, perché voglio dare il mio contributo. Lo faccio con convinzione e grande entusiasmo. Ho sempre detto che il Pd è la mia casa: un partito aperto e attento ai temi che mi stanno a cuore, ossia lavoro, diritti e soprattutto l’ambiente. Ancora di più oggi risulta necessario mettere in atto scelte coraggiose e lungimiranti. Credo che la politica debba mettere da parte il populismo e il parlare alla pancia della gente, per affrontare con serietà e determinazione le sfide che ci attendono".

Certosi entr a far parte "di una grande famiglia che mi accolse un anno fa, sostenendo la mia candidatura a sindaco, e che da adesso potrà contare ancora di più sul mio contributo". Plaude Francesco Martini: "Mettersi a servizio di un partito significa mettersi a servizio di una comunità: chi sceglie di farlo non soltanto è il benvenuto ma merita di essere ringraziato". "La sua scelta conferma che il nostro partito è tornato ad essere accogliente e attrattivo" dicono Marini e Fossi.

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