TOMMASO GALLIGANI
Cronaca

La polemica, no al banchino contro il Toscanellum: e il Pd litiga alla festa dell’Unità

Il segretario Incatasciato vieta la raccolta firme, i non renziani s’infuriano

Il segretario Fabio Incatasciato

Firenze, 5 settembre 2014 - NO al banchetto alla Festa dell’Unità per la raccolta firme contro il Toscanellum, la nuova proposta di legge elettorale regionale che sbarcherà in consiglio per l’approvazione probabilmente la prossima settimana, il 9 settembre. Il segretario metropolitano del Pd, Fabio Incatasciato, impone il niet al gazebo antitoscanellum e nel Pd fiorentino si accende la polemica. La raccolta firme è già iniziata: per volontà di un gruppo di ‘non renziani’, come il dirigenti locali di partito Doriano Pagliai, il consigliere comunale Alessio Rossi e l’ex candidato alle primarie per la scelta del sindaco Jacopo Ghelli, civatiano, si è costituito il comitato promotore per la realizzazione di un referendum consultivo tra gli iscritti Pd, teso a contrastare la cancellazione delle liste bloccate e la soglia di sbarramento unica al 3% previste nel testo della nuova proposta elettorale, che il Pd sta portando avanti anche con il sostegno di Forza Italia. Ma Incatasciato, che in qualità di segretario metropolitano Pd, è anche il responsabile della festa del partito in corso fino al 14 settembre alle Cascine, ha deciso che il banchetto degli anti Toscanellum, in mezzo agli stand della kermesse democratica, “formalmente” non ci può stare.

«QUEST’ANNO ho detto no a tutte le richieste di gazebo politici - spiega Incatasciato motivando il no alla richiesta dei referendari - se vorranno i fautori di questa iniziativa saranno liberissimi di raccogliere sottoscrizioni a mano, girando tra gli stand. Ma senza postazione fissa». Detto questo, per il segretario l’iniziativa è un’«enorme sciocchezza: se questo referendum passasse - spiega - dovremmo congelare l’approvazione della legge in Consiglio il programma per il 9, e il rischio, tenuto conto delle norme di settore, diverrebbe quello di dover andare alle elezioni l’anno prossimo con il Cinghialum, la legge elettorale toscana attuale. E’ davvero questo che vogliono i referendari?». Sbottano gli organizzatori della campagna: «il no al banchetto alla Festa è un grave atto antidemocratico - accusa Ghelli - del quale non si capiscono le ragioni, visto che molti iscritti e molti volontari della stessa Festa si stanno interessando alla nostra raccolta firme e vogliono dare la loro sottoscrizione. Perchè impedire la semplice presenza di un tavolo con delle seggiole per una iniziativa che, nel partito, è condivisa oltretutto da molte persone?»