Il Mugello agricolo conta nuovamente i danni del maltempo. Pochi minuti, nella tarda serata di giovedì, con raffiche violente di vento e la caduta di grandine. Un temporale improvviso e inatteso, come spesso accade a macchia di leopardo. E i danni alle colture sono stati rilevanti, con ortaggi distrutti e alberi da frutto gravemente danneggiati. Le aree più colpite sono statele campagne di Vicchio e di Marradi. Nella valle dell’Acerreta, zona particolarmente vocata per la frutticultura la grandine ha devastato le coltivazioni. "Abbiamo perso tutto – dice triste Chiara Comida, dell’azienda agricola Shardana -. Abbiamo venti ettari coltivati a kiwi, altri sette a susine. Le susine sono tutte a terra, i kiwi sono rimasti sulle piante, ma sono tutti ammaccati. Il raccolto è andato". Un danno ingentissimo, visto che quel frutteto di solito produce 250-300 quintali di kiwi per ettaro, e quasi altrettanti per le susine. "E per i kiwi – aggiunge Comida – il danno sarà anche per l’anno prossimo: la grandine ha danneggiato i tralci, compromettendo anche la produzione futura".
L’azienda marradese produce anche mele, ma alla produzione 2022 si era già rinunciato a causa della gelata tardiva dell’aprile scorso. Ma gli agricoltori non si arrendono: "Stiamo valutando di investire in una diversificazione – dice la titolare di Shardana -: pensiamo all’allevamento, con la trasformazione dei prodotti. La frutta dipende troppo dall’andamento delle stagioni". "Ci troviamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici – spiega Roberto Nocentini, Presidente Coldiretti Firenze Prato -: l’eccezionalità degli eventi atmosferici è diventata purtroppo ormai la norma con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, grandine ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Esattamente quello che è successo nel nostro territorio".
E guarda preoccupato i propri campi devastati Alessio Tofanari, che nelle campagne di Vicchio ha trenta ettari coltivati ad ortaggi: "E’ stato un fenomeno atmosferico stranissimo – dice -: di solito grandina la mattina o il pomeriggio, non di notte. Un vento fortissimo che ha spezzato i pali dei due ettari di campo coltivati a fagioli, poi la grandine ha completato l’opera. L’80% della produzione dei fagioli è andata persa. E il 70% di perdita per le zucchine. Completamente distrutti anche 8 mila metri quadri di bietola: abbiamo dovuta tutta trinciarla, e aspettare che rinasca".
Paolo Guidotti