
Pitti Uomo guarda oltre confine. Aumentano i compratori esteri
Lieve crescita dei compratori stranieri e calo di quelli italiani. Tutto come previsto. L’edizione numero 106 di Pitti Uomo che si è chiusa ieri passando il testimone alle sfilate di Milano ha registrato 5300 compratori esteri, i protagonisti del mercato internazionale che danno visione e prospettiva. Dunque per questo ritorno seppur prudente gli espositori, circa 800, hanno tirato un sospiro di sollievo. Cala invece l’affluenza al salone dei compratori italiani che diminuiscono del 7%. "Era previsto – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine a fiera chiusa – specie se si valuta la scomparsa di tanti negozi multibrand in questi ultimi due-tre anni e l’andamento poco dinamico dei consumi interni. Dovremo aspettare il 2025 per una decisa ripresa, quando si allenteranno le tensioni geopolitiche e ci sanno stimoli all’economia da parte delle istituzioni", conclude Napoleone. Poco prima della chiusura di Pitti Uomo 106, il numero di presenze complessive si avviava a raggiungere gli 11.500 compratori, con una percentuale estera del 46%. In totale i visitatori in Fortezza hanno superato le 15.000 presenze, moltissime di qualità alta. Perchè a Firenze continua a venire il meglio dei buyer e altrettanto si dica per gli espositori della moda maschile. Confermate le presenze da Francia, Stati Uniti e UK, come pure la crescita dell’Europa centro settentrionale (Germania a +15% e circa 680 compratori in Fortezza, performance molto buone di Olanda, Austria, Belgio e Paesi Baltici), il sorprendente aumento dell’Europa dell’Est (Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Bulgaria), il consolidamento della ripresa asiatica (anche per i nuovi arrivati come Singapore, Indonesia, Thailandia e Mongolia) e l’exploit di mercati chiave come Turchia e Kazakistan. I 15 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 106 sono, nell’ordine, Germania, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Giappone, Turchia, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Austria, Belgio, Polonia, Corea del Sud, Russia e Cina. "Dobbiamo essere coraggiosi e fiduciosi – spiega Antonio De Matteis, presidente di Pitti Immagine –. I miei colleghi hanno proposto collezioni di grande qualità: Pitti Uomo si conferma salone leader, nonostante la situazione difficile del mercato italiano", conclude De Matteis.