Ecco la pista ciclabile Gino Bartali, "Giusto tra le Nazioni"

Inaugurata la targa di intitolazione della strada per le due ruote che unisce Grassina a Ponte a Niccheri e poi a Ponte a Ema. Il ricordo del grande campione nel Giorno della Memoria

L'inaugurazione della ciclabile "Gino Bartali" (Germogli)

L'inaugurazione della ciclabile "Gino Bartali" (Germogli)

Bagno a Ripoli (Firenze),  27 gennaio 2021 - La lunga pista ciclabile che dal confine di Grassina, all'altezza della Fratellanza popolare, porta fino a Ponte a Niccheri e poi proseguirà fino a Ponte a Ema, da stamani porta un nome illustre: quello di Gino Bartali, “Giusto tra le Nazioni”. In questa data particolare in cui si celebra la Giornata della Memoria, un omaggio al campione di vita e di sport che nacque nel 1914 proprio a Ponte a Ema, quando la sua casa era ancora sotto l'egida del Comune di Bagno a Ripoli. 

A svelare la targa con inciso il nome del campione col sindaco Francesco Casini e l’assessore allo sport Enrico Minelli, erano presenti la nipote Lisa Bartali, il rabbino Joseph Levi, i rappresentanti di Anpi Bagno a Ripoli, Aned Firenze e dell’associazione “Per non dimenticare – Do not forget” Onlus. In rappresentanza del Consiglio comunale, presente inoltre il presidente Francesco Conti. Presente con il presidente Maurizio Bresci l’associazione “Amici del Museo del Ciclismo Gino Bartali”, che ha messo a disposizione della cerimonia la storica bicicletta, la maglia originale di Bartali e il documento con cui lo Yad Vashem ha riconosciuto Bartali “Giusto tra le Nazioni”. Presenti inoltre il Comitato unitario di Ponte a Ema, la S.S. Aquila di Ponte a Ema, la Ciclostorica Certosina del Galluzzo, la Ciclostorica Lastrense, con delegazioni di bici storiche. Presente inoltre il neopresidente di Federciclismo Toscana Saverio Metti. La cerimonia è stata accompagnata dalle note del musicista Niccolò Innocenti. Presente anche il parroco di Ponte a Ema, don Antonio Cigna.

“Il bene si fa ma non si dice, diceva Gino Bartali – ha ricordato il sindaco Casini -. Ed infatti abbiamo dovuto aspettare fino al 2010 per conoscere, oltre alle vittorie sportive, un’altra storia di Bartali, che salvò molti ebrei dai campi di sterminio nascondendo documenti falsi nel telaio della bicicletta. Da qui l’intitolazione di questa pista ciclabile, un luogo vivo, frequentato da moltissimi giovani, e vorremmo che proprio per loro continuasse a vivere come un esempio da seguire".

“Un grande nonno per me, un grande toscano e una persona straordinaria - dice la nipote Lisa -. Era una persona di una sensibilità e di una bontà straordinaria. Nella sua filosofia di vita c'era il fare del bene: in piccolo, aiutando la sua comunità, aiutando i suoi compaesani, la parrocchia, le scuole e poi in grande durante la seconda guerra mondiale, mettendo a rischio la propria vita e quella della sua famiglia per salvare centinaia di altre vite e centinaia di ebrei". 

“Il suo ricordo - dichiara il rabbino Joseph Levi - sarà di insegnamento per le nuove generazioni: lo sport può essere messo al servizio dell’umanità e intervenire salvando vite umane. Gino Bartali infatti ha unito i valori dello sport e quelli dell’umanità, del rispetto dell’altro, dell’aiuto a chi soffre. Nel suo ricordo dobbiamo lottare contro le discriminazioni ancora oggi, giorno dopo giorno, anno dopo anno”.

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro