REDAZIONE FIRENZE

Preso a pugni in discoteca. "Pestato dal buttafuori"

La testimonianza della vittima: "Aggressione senza motivo"

La denuncia è stata presentata il giorno dopo l’aggressione ai carabinieri Il ragazzo parla di un’aggressione del tutto gratuita e assolutamente immotivata

Firenze, 6 novembre 2917 -  NOTTE di Halloween movimentata per un diciottenne che ha denunciato ai carabinieri di essere stato picchiato da un buttafuori della discoteca «Space Electronic» di via Palazzuolo. Un occhio nero, un taglio al sopracciglio sinistro e tre punti di sutura all’ospedale di Santa Maria Nuova: per I.M. una prognosi iniziale di 7 giorni, salvo complicazioni.

L’episodio intorno alle 2 del mattino, al culmine della serata, poco più di un’ora dopo l’ingresso in discoteca del ragazzo insieme agli amici. Non è chiaro il motivo del ‘contatto ravvicinato’ violento. Così il diciottenne ha raccontato l’episodio: «In attesa di entrare, essendoci un po’ di fila, io e i miei amici ci siamo fumato uno spinello. Alle 2, mentre ero sulle scale per scendere dal secondo al primo piano, si è avvicinato a me un buttafuori. Mi ha chiesto come stavo, appoggiandomi una mano su una spalla, come per trattenermi. Io mi sentivo bene, non avevo problemi. Gli ho risposto che era tutto a posto, ma lui mi ha detto che non dovevo prenderlo in giro. Non avendo disagi, né problemi, mi sono girato e ho provato ad allontanarmi. Invece nello stesso istante ho preso un pugno in faccia. Mi sono girato, gli ho chiesto perché mi avesse colpito. Mi ha accusato di avergli fatto sfilare l’auricolare dall’orecchio. E mi ha dato un altro pugno in faccia, al sopracciglio sinistro. Ho sentito un gran dolore. Un altro buttafuori mi ha bloccato da dietro e mi ha accompagnato al bagno. Mi sono bagnato con l’acqua, perdevo molto sangue, poi questo secondo buttafuori mi ha fatto uscire dalla discoteca. L’altro buttafuori? Quello che mi ha colpito? Uscito dal bagno, non l’ho più visto. Un mio amico era con me, ha visto tutto».

Dopo la disavventura, I.M. si è incontrato con sua madre, che aveva avvisato per telefono. Dopo sono andato all’ospedale». Molto arrabbiati la madre, una zia e gli altri parenti del diciottenne, che pretendono giustizia: parlando di «episodio grave e del tutto gratuito». Da qui la querela del giovane, assistito dall’avvocato Laura Generini.

giovanni spano