
Pescatori di Monte Argentario, "Piano Ue diabolico, rischia di affondare le nostre vite"
MONTE ARGENTARIO (Grosseto)
Il piano di attuazione proposto dal Commissario europeo alla Pesca e all’Ambiente Virginijus Sinkevicius ("diabolico", come è stato ribattezzato dai pescatori), rischia di affondare insieme ai motopesca a strascico, centinaia di famiglie e le loro vite. Si alza da Porto di Santo Stefano, a Monte Argentario, in provincia di Grosseto, la protesta dei pescatori, che ieri hanno deciso di non uscire in mare per opporsi alle nuove linee europee che vogliono proibire, entro il 2030, la pesca a strascico e imporre ulteriori restrizioni alle aree di pesca.
Sulla banchina di Porto Santo Stefano i pescatori, riuniti da Coldiretti Impresapesca e dalla Flai-Cgil, hanno esposto il pescato delle "paranze" come gamberetti, naselli, trigli e caponi per ricordare che, senza la pesca a strascico, queste specialità spariranno dalle tavole di casa e dei ristoranti. "Il piano dell’Ue porterebbe alla sparizione di tutte le imbarcazioni a strascico che garantiscono oggi il 60% del pescato che finisce sulle nostre tavole", dice Danilo Di Loreto, responsabile regionale Coldiretti Impresapesca.
"Il paradosso di questo disegno è quello di ritrovarci nel piatto, al posto del pescato fresco dei nostri mari, gamberoni dell’Argentina e polpi dell’Atlantico". "E’ un disastro", spiega Stefano Costanzo, armatore. "Con questo piano entrerà ancora più prodotto dall’estero sulle nostre tavole. Per noi è il colpo di grazia". "Mio nonno era pescatore, mio padre era pescatore, io sono pescatore ma non lo saranno i miei figli. Questo mestiere oggi è incompatibile con la vita – chiude Sandro Costaglione, armatore e titolare – A stento riusciamo a coprire i costi di produzione e del personale".