Via libera a parrucchieri ed estetisti dal 18 maggio, soddisfazione di Cna Firenze

Vallarano e Batacchi: "Riapriremo in sicurezza per i clienti, i dipendenti e noi stessi"

Daniela Vallarano e Antonella Batacchi

Daniela Vallarano e Antonella Batacchi

Firenze, 16 maggio 2020 - “Dopo tre mesi di sacrifici, denunce e lotta, siamo soddisfatti. Felici che Governo centrale e Regione Toscana abbiano riconosciuto che siamo in grado di poter tornare in attività garantendo sicurezza per la clientela, i nostri dipendenti e noi stessi”. Sono le parole di Daniela Vallarano e Antonella Batacchi, presidenti rispettivamente di CNA Estetica e CNA Acconciatura Firenze all’annuncio Facebook da parte del Governatore della Toscana, Enrico Rossi che le 2282 imprese del settore, presenti nella Città Metropolitana di Firenze (1680 parrucchieri e 602 estetisti per l’86% artigiani), potranno aprire le loro saracinesche già da lunedì 18 maggio e non, come paventato nelle settimane scorse, in giugno. CNA resta in attesa della pubblicazione da parte della Regione delle linee guida sulla sicurezza che il comparto dovrà seguire. “Abbiamo partecipato attivamente, in più sedute con la Regione, alla loro definizione; - informa Elena Bardi, coordinatore di CNA Benessere Firenze - se non ci saranno cambiamenti in "zona Cesarini" si tratta di misure che il comparto può seguire con facilità. Del resto i protocolli di igiene e sicurezza verso gli operatori e verso i clienti, sono applicati da tempo nei nostri centri e quello adottato sia a livello nazionale che quanto concordato con la Regione Toscana in questa settimana, non rappresenta un limite alla nostra riapertura”. In Toscana, infatti, i protocolli di sterilizzazione delle attrezzature, di sanificazione delle postazioni di lavoro tra un cliente e l’altro e di sanificazione giornaliera e settimanale degli ambienti di lavoro sono obbligatori per legge da oltre dieci anni. “Il primo traguardo è stato raggiunto - concludono Vallarano e Batacchi -. Adesso dobbiamo andare avanti e per farlo abbiamo necessità che le misure adottate dal Decreto Rilancio siano realizzate con rapidità, a partire dalla liquidità promessa. Il settore, composto anche da aziende a conduzione familiare, è oggi oltremodo provato e, senza risposte pronte, rischia il default”.  

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