
Parità di genere tra i banchi . Che genere di futuro immaginiamo?
L’obiettivo 5 dell’Agenda 30 mira ad ottenere la parità di genere, a cancellare ogni forma di violenza a danno del femminile e a promuovere ugual valore tra uomini e donne. Il programma per lo sviluppo sostenibile, firmato dai Paesi delle Nazioni Unite nel 2015, sottotitola anche "trasformare il nostro Mondo" ma, per quanto ideale e prossima questa scadenza, nel leggere le notizie di cronaca il cambiamento da fare ci sembra, per ora, ancora molto grande. Davanti alla complessa realtà delle questioni di genere, abbiamo pensato di iniziare a informarci, interrogandoci e cercando di capire per essere, noi stessi, semi di novità. Perché la nostra società, evoluta sotto diversi punti di vista, è ancora così indietro su questo tema? E’ sempre stato così?
La Storia che studiamo ci insegna come, al di là di alcune eccezioni ad esempio gli Etruschi presso i quali le donne godevano di una maggiore partecipazione alla vita sociale, sin dalle civiltà più antiche il quotidiano femminile è risultato difficile. Una storia caratterizzata da esempi di donne che hanno dovuto lottare per ottenere autonomia e spazi all’interno di una società spesso al maschile. Cosa c’è, profondamente, alla base di questa disparità di genere? Per cercare risposte abbiamo dovuto esplorare due parole per alcuni di noi nuove: stereotipo e pregiudizio. Abbiamo iniziato ad intravedere che, alla base di quanto è successo in passato e succede ancora oggi, ci sono atteggiamenti, discorsi e opinioni che non si fondano sul valore della persona ma che, invece, si ripetono meccanicamente concentrandosi su stereotipi culturali e pregiudizi sociali che, spesso, impongono a chi sta crescendo come noi modelli predefiniti. In questa azione ripetitiva di definire il singolo, al di là delle proprie irripetibili caratteristiche, ritroviamo la radice della violenza.
La nostra personale intenzione, dunque, come futur* cittadin* di questa società vuole essere quella di imparare, ogni giorno, a dialogare prima di tutto con noi stessi per conoscerci e riconoscere le emozioni che viviamo. Una conoscenza autentica di se stessi e del valore dell’altro come antidoto alle idee preconfezionate, ad ogni forma di stereotipo per vedere ogni persona, con pregi, difetti oltre che sogni, al di là delle differenze. Scrive un nostro compagno: los hombres y las mujeres son iguales porque sentimos las mismas cosas; somos humanos. E noi la pensiamo proprio così.