SANDRA NISTRI
Cronaca

Parco del Neto verso la riapertura. Interventi su alberi e zone umide

L’amministrazione ipotizza i primi di giugno. Lavori in più passaggi per essere meno impattanti sulla fauna

Il Parco del Neto è una classica mèta per i momenti di relax nel verde delle famiglie di ogni età

Il Parco del Neto è una classica mèta per i momenti di relax nel verde delle famiglie di ogni età

È prevista ai primi di giugno la riapertura del Parco del Neto, al confine tra Sesto e Calenzano, chiuso per lavori di manutenzione straordinaria da metà marzo. Gli interventi in corso riguardano le zone umide della grande area verde e la manutenzione delle alberature. Le lavorazioni sono state effettuate dall’impresa esecutrice in diversi step e non su tutti i corpi idrici (in particolare i due laghi e i fossi) in contemporanea: modalità che ha permesso di ridurre notevolmente il disturbo alla fauna.

Da alcune associazioni era arrivata la richiesta di posticipare gli interventi visto il periodo di nidificazione, ma alcune lavorazioni - secondo il Comune - non sarebbero state eseguibili in un periodo diverso dell’anno per via delle maggiori precipitazioni, perché la natura alluvionale del parco non avrebbe permesso il passaggio dei mezzi. L’impresa che sta eseguendo le opere previste ha rilevato una grande quantità di depositi vegetali che, nel corso degli anni, ha otturato i passaggi interrati sopra i quali corrono i camminamenti e ha ridotto la portata dei laghi e dei fossi, comportando esondazioni sui percorsi.

I fossi e i laghetti sono stati così liberati dal limo accumulato durante gli anni, le banchine sono state completate nelle parti mancanti e sono stati realizzati nuovi camminamenti. Per la tutela della fauna e della flora presente al Neto, in accordo con gli uffici tecnici del Comune, sono stati adottati una serie di accorgimenti. Prima delle operazioni di pulizia dei laghi, ad esempio, si è provveduto a spostare i pesci presenti in uno dei fossi adeguatamente predisposto e si è deciso di non svuotare l’acqua presente nei laghi per ridurre l’impatto sulla fauna presente.

Tutte le operazioni che hanno riguardato le sponde dei fossi e dei laghi sono state procedute da sopralluoghi per rilevare eventuali presenze di nidi: le operazioni in vicinanza dei ritrovamenti sono state sospese fino all’avvenuta schiusa ed è stata mantenuta la segnalazione dei nidi. Effettuato, a cura di un dottore forestale incaricato, anche il monitoraggio di alcuni alberi in condizioni di salute precarie, che sono risultati potenzialmente pericolosi ed è stato necessario intervenire con l’abbattimento. Le piante saranno sostituite con esemplari della stessa specie.

"Grazie a un lavoro congiunto tra amministrazione, tecnici specializzati e associazioni locali – spiega Martina Banchelli vicesindaco con delega all’Ambiente – stiamo restituendo vitalità a un ecosistema prezioso".