"Parajanov, poetico e visionario" Alla Compagnia tre film restaurati

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FIRENZE

"Guardare Parajanov è come aprire una porta ed entrare in un’altra dimensione, dove il tempo si è fermato e la bellezza è stata sprigionata". Parola di Martin Scorsese.

A proporre un omaggio al regista armeno scomparso nel 1990 è lo Schermo dell’Arte che, tra i tanti progetti, partecipa anche alla VII edizione di Secret Florence. Ed è in questo contesto che stasera alle 21.30, al Cinema La Compagnia ci sarà la proiezione di tre straordinari brevi capolavori di Sergei Parajanov, recentemente restaurati da Daniel Bird, che rispecchiano lo stile colorato e poetico tipico dell’opera di un autore considerato uno dei grandi maestri del cinema del XX secolo.

"Ho conoscito Daniel Bird anni fa al festival di Rotterdam – racconta Silvia Lucchesi, ideatrice e direttrice dello Schermo dell’Arte – durante la presentazione di una mostra su Parajanov e mi parlò del complicato restauro a cui stava lavorando".

Che film vedremo alla Compagnia?

"Si tratta di Kyiv Frescoes del 1966, Hakob Hovnatanyan del 1967 e Arabesques on the Theme of Pirosmani del 1985. Insieme possono essere visti come un’ode alla pittura e agli artisti che hanno influenzato Parajanov. Il programma sarà introdotto proprio da Daniel Bird, che è scrittore, curatore e produttore inglese, che da anni si dedica ad esplorare archivi cinematografici dell’Armenia, della Georgia e dell’Ucraina in cerca di capolavori dimenticati".

Perchè è stato un restauro complicato?

"Perchè i film erano conservati in archivi diversi: Dovzhenko Centre Ukraine di Kyiv, Ncca-National Cinema Centre of Armenia di Yerevan, Georgian Film di Tbilisi. E mettere tutti d’accordo è stata un’impresa. La serata è anche l’occasione per promuovere la raccolta fondi per l’archivio cinematografico Dovzhenko Centre Ukraine di Kyiv".

Chi era Sergei Parajanov?

"Un autore che ho scoperto essere amatissimo anche da noi. Ci sono tantissimi appassionati e conoscitori della sua opera. Parajanov è noto per il suo stile poetico surrealista e visionario, col quale ha riletto tradizioni e leggende popolari della sua terra e delle regioni caucasiche".

Uno che non ha avuto vita facile.

"Per niente. Le sue opere sono state censurate per le critiche esplicite alle autorità sovietiche e lui stesso fu più volte incarcerato. Negli anni Settanta trascorse più di cinque anni in una prigione ucraina".

I film alla Compagnia sono a ingresso libero.

Olga Mugnaini

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