Paolo Ruffini mattatore: "Io doppio senza censure"

Il classico ’teatro-panettone’ dell’artista toscano per Santo Stefano al Verdi

Paolo Ruffini mattatore: "Io doppio senza censure"

Paolo Ruffini mattatore: "Io doppio senza censure"

"Uno spettacolo libero e scansonato dove per quasi due ore si ride tanto, di gusto e di pancia". Paolo Ruffini, come da tradizione, il 26 dicembre (ore 16,45) sarà al Teatro Verdi di Firenze con lo show di doppiaggi in vernacolo livornese che ha reso famosa in tutta Italia l’associazione Nido del Cuculo, costituendo una fase pionieristica dell’utilizzo delle piattaforme social. "Io? Doppio! Politicamente Corretto" è il titolo dello show - realizzato da Vera Produzioni - che racconta un fenomeno cult che riesce ad attraversare tempi e generazioni. Insieme al mattatore labronico ci saranno Lorenzo ’Ciccetto The Voice’ Ceccarini, ed Enrico ’Il Lopo’ Battocchi.

Rocky alle prese con l’incomunicabilità coniugale è ormai un must: ci sarà? Nuovi personaggi?

"Giorgia Meloni, Matteo Renzi e Re Carlo sono le ultime new entry. Poi ci saranno gli evergreen accompagnati da monologhi. Ma il bello del mio ’teatro-panettone’ sono i continui scambi con il pubblico. Mi piace giocare con gli spettatori".

Deve, però, stare attenteo a quello che dice...

"E’ vero, non si può dire più nulla. Ma io le dico lo stesso: a mio avviso il politicamente corretto è censura fascista, una deriva pericolosa molto radical chic. ’Io doppio’ è nato alla Festa dell’Unità di Livorno del 2002 come inno alla libertà e alla scorrettezza, fatto di risate, irriverenza al massimo e quella voglia di non prendersi sul serio. Oggi la satira, se si sta dietro al ’politically correct’, su chi o cosa la si fa? Su niente. Ma io credo che una battuta sui gay, sulle persone di colore o sulle donne sia semplicemente una battuta, niente di più. E l’inclusività passa anche dalla comicità".

Magari le battute possono offendere qualcuno...

"Possono piacere o non piacere, possono far ridere oppure no. Ma la satira, da sempre, si caratterizza per l’attenzione critica ai vari aspetti della società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento".

Impegni per il nuovo anno?

"Ttorno in scena con Massimo Ghini in ’Quasi’ amici’, l’adattamento teatrale del famoso film".

Barbara Berti

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