
Paolo Rossi con Piero Colzi
Firenze, 10 dicembre 2020 - "Paolino iniziò la trafila nei Giovanissimi fino agli Juniores". E' il ricordo, emozionato, di Paolo Rossi da parte di Piero Colzi, il suo primo vero allenatore negli Juniores e Allievi della Cattolica Virtus, squadra fiorentina, dove Rossi mosse i primi passi come giocatore".
Colzi è affranto per la scomparsa di quello che è poi diventato un suo amico. "Tante le vittorie e i traguardi conquistati in quel periodo: peccato quella finale nazionale Juniores persa ai rigori a Vietri sul Mare contro la Pro Calcio Italia (Rossi non tirò i rigori per le caviglie gonfie per i tanti colpi ricevuti in campo). Quella squadra il era composta da veri calciatori, ma Paolino era davanti a tutti. In tanti venivano ad osservarlo quando giocava: il suo talento era sotto gli occhi di tutti. Aveva classe, furbizia, nonostante un fisico smilzo, in area era veloce, sempre il numero uno". Un giovane che già allora mostrava grandi qualità umane.
"Un ragazzo eccezionale, umile e sempre corretto, mai fuori dalle righe; era un piacere allenarlo. Il suo ruolo iniziale era l’ala destra. Per un infortunio del centravanti Bianchini, provai a schierarlo centravanti. Capii che quel ruolo era suo. Difatti, quando Paolo andò al Vicenza, un certo allenatore, Giovan Battista Fabbri lo confermò centravanti; posizione che consacrerà Paolo Rossi nel corso della storia. Sono sempre stato in contatto con lui come un fratello, pure con la famiglia, il padre Vittorio e il fratello Rossano.
Nel suo ultimo libro, una biografia scritta con la moglie Federica «Quanto dura un attimo» Paolino mi ricorda con grande affetto: «Piero Colzi – dirà Paolo Rossi – che stimo moltissimo, è un uomo buono che con i ragazzi ci sa fare, ha carisma ed è molto simpatico, un grande motivatore».