
Paese senza piscina. Il gestore si difende: "Io capro espiatorio"
Nella polemica sull’indisponibilità della piscina coperta del Borgonuovo a Scarperia e San Piero è botta e risposta tra privato ed enti locali. "Vengo chiamato in causa come capro espiatorio", dice Alessandro Brogi, proprietario del Borgonuovo. E dà la sua versione dei fatti. Ricorda le decisione, dopo quindici anni, di chiudere le piscine, per il proibitivo aggravio di costi degli ultimi anni. Poi "ci stavamo organizzando per la chiusura quando, a fine novembre, siamo stati convocati all’ Unione dei Comuni. Ci è stato proposto di posticipare la chiusura di 12 mesi a fronte di un contributo per sostenere l’attività di 120.000 euro (molto meno di quanto è destinato tutti gli anni alla piscina di Borgo San Lorenzo) e, ancora una volta abbiamo dato la nostra disponibilità ma, non essendosi poi concretizzato niente, il 30 dicembre le piscine sono state chiuse come previsto dal contratto." Infine, dice Brogi, è arrivata dall’Unione un’ultima "proposta irricevibile con l’evidente obbiettivo di farsi dire di no". Si trattava di due ipotesi di accordo "che non potevano essere accettate", una per le piscine interne più la piscina esterna e l’altra per le piscine interne, la piscina esterna ed il bar annesso. In precedenza c’era stato anche un tentativo, fallito, di costituire una nuova associazione sportiva tra il vecchio gestore delle piscine del Borgonuovo, la Esseci Nuoto di Calenzano, e Mugello Nuoto e Pallanuoto Mugello di Borgo San Lorenzo. Poi a novembre si era fatta avanti l’Unione con la proposta dei 120 mila euro. Nulla di fatto e "come ultima alternativa è stata quindi ipotizzata in extremis una gestione diretta delle nostre piscine interne da parte di Vivilosport, società al 100% del Comune di Borgo San Lorenzo. È passato altro tempo senza che ricevessimo alcuna proposta concreta".
P.G.