REDAZIONE FIRENZE

Funerale in Santa Croce per Padre Rosito

Fu il primo a soccorrere il Crocifisso di Cimabue durante l'Alluvione

Padre Rosito

Firenze, 9 giugno 2020 - Affettuoso saluto, oggi pomeriggio in Santa Croce, a padre Massimiliano Rosito, uno dei testimoni dei giorni drammatici dell'alluvione che colpì duramente le opere d'arte del complesso monumentale e per lunghi anni - soprattutto attraverso la rivista Città di vita - punto di riferimento, nella vita spirituale e culturale della città di Firenze.

"Ha speso la sua vita per aiutare i fratelli a incontrarsi e a incontrare il Signore attraverso l'arte e la cultura", ha messo in evidenza nel suo ricordo padre Franco Buonamano, ministro provinciale dell'Ordine dei Frati minori conventuali, che ha presieduto le esequie a cui hanno preso parte padre Paolo Bocci, rettore della basilica e numerosi confratelli. Padre Rosito, nato a Ferrandina, in provincia di Matera nel 1928, era stato insignito nel 2008 del Fiorino d'oro dal Comune di Firenze che oggi pomeriggio era rappresentato dall'assessore Alessandro Martini. Sono intervenuti anche il presidente del consiglio comunale Luca Milani e il consigliere della Città metropolitana di Firenze Nicola Armentano.

L'Opera di Santa Croce - che ha espresso profonda gratitudine per la testimonianza e l'opera di padre Rosito - era rappresentata dai consiglieri Ludovica Sebregondi e Giulio Conticelli e dal segretario generale Stefano Filipponi. Padre Rosito, spiega una nota, si è impegnato attivamente per la conservazione e l'accrescimento del patrimonio artistico e culturale della Basilica. Nelle ore tragiche della mattina del 5 novembre 1966 fu il primo, a raggiungere il Cristo di Cimabue straziato dalla violenza dell'acqua e si prodigò con i confratelli per mettere in salvo quello che era rimasto dell'opera che sarebbe diventata il simbolo dell'alluvione