GIOVANNI SPANO
Cronaca

Ostaggio di inquilini molesti, l'odissea di Claudio Scheggi: "Ho paura a uscire di casa"

Figline, il calvario di una coppia: "Ho affittato ai dipendenti di una società di pulizie. Violano tutte le regole, mi hanno perfino picchiato"

Claudio Scheggi

Figline (Firenze), 30 agosto 2022 - Da maggio scorso conosce le intemperanze assortite di un gruppetto di operai sudamericani trapiantati sul posto, per un determinato periodo, da una azienda che si occupa di pulizie di camere e servizi affini. Ha un appalto in una struttura turistico ricettiva della zona. Il gruppetto, una decina di persone, ha preso alloggio in un appartamento di via Frittelli a Figline, mettendolo sotto sopra, trasformandolo in un fortino, con requenti incursioni anche in piazza accompagnate da solenni bevute con schiamazzi e atteggiamenti diciamo troppo disinvolti. I carabinieri sono intervenuti l’altro giorno alle 5 per farli smettere e dirgli di andare a casa, a dormire. A altre lamentele di alcuni residenti, per parcheggi privati occupati in modo abusivo, rispondono con alzate di spalle, solenni risate, prese di giro. Diverse le chiamate ai carabinieri più volte intervenuti per arginare l’arroganza molesta di questi lavoratori: sbeffeggiano anche loro. E non con le barzellette. E dallo scherno all’ostilità il passo è breve.

’Ostaggio’ di queste persone – a sentire il suo racconto – è Claudio Scheggi, che insieme a sua madre ha avuto la malaugurata idea di stipulare un contratto di locazione di immobile arredato a uso transitorio con la società di servizi. Durata 20 marzo-20 ottobre 2022. Claudio Scheggi si è con frontato con questi locatari fin dai primi comportamenti incivili e irrispettosi di tutto e tutti, clausole del contratto di locazione comprese. Ha raccomandato loro di tenere un contegno, un comportamento più consono. "Per tutta risposta – racconta il giovane – ho ricevuto offese, minacce, intimidazioni. Mi hanno maltrattato. Non solo a parole: il 31 luglio sono dovuto andare al pronto soccorso di Montevarchi ’in seguito ad aggressione di persone conosciute – si legge nel referto dell’ospedale – per graffi alle braccia, ecchimosi multiple al torace, al collo. Prognosi: 10 giorni’.

Da quel giorno Claudio Scheggi ha paura. Per sé, per la sua compagna, per sua madre. "Sono una decina. Non rispettano alcuna regola, hanno sfasciato i cinque letti, sfondano a spallate o a calci il portone d’ingresso, buttano cicche, lattine e altro e altro al piano di sotto dove vivo io: abito nella stessa palazzina. Abbiamo prove documentali di tutto, rispetto a come abbiamo consegnato l’appartamento". Non è solo una bega condominiale: è prevaricazione secondo Scheggi: "Ho provato a farli ragionare, inutilmente. Ho protestato per le loro intemperanze, mi hanno circondato e messo le mani addosso. Ci sbeffeggiano, a me e alla mia donna, sono minacciosi ogni volta che incontriamo anche uno solo di loro. Dobbiamo guardarci quando usciamo di casa e al rientro. Sento ansia e paura. Io e lei abbiamo paura. Ho paura per mia madre, che possano vendicarsi su di lei. Ho chiamato più volte i carabinieri, sono sempre venuti peraltro. Non vivo più bene a casa mia. Da non credere. La situazione è insostenibile e ho sporto denuncia all’autorità giudiziaria".

Scheggi si dice poi "indignato" dal fatto che "da quando hanno iniziato a spaccare tutto e dal giorno dell’aggressione la dittadi pulizie non si è mai fatta viva, non ha mai risposto a nessuna chiamata, né si è presentata a un colloquio. Non ha risolto nessuno dei problemi. Solo nell’ultima settimana si sono fatti vivi, dopo il secondo richiamo fatto dall’avvocato civilista che ci segue per tutti i danni subiti nostra proprietà".