
Il Comune ha deliberato l’impegno economico per le cure del canale Usciana e nel documento in questione ricorda gli impegni presi dal Consorzio di Bonifica del basso Valdarno. Che procederà all’affidamento di un incarico all’istituto Cnr di Pisa per sovrintendere tutte le azioni di misurazione e monitoraggio e proseguire così il processo di ottimizzazione di utilizzo dell’ossigeno disciolto già iniziato nell’anno 2016. Cosa sarà fatto? La verifica e messa in funzione anche per il 2021 di tutti gli impianti di ossigenazione e del loro rifornimento che sarà stabilito di volta in volta a seconda dell’andamento stagionale. Da qui il via libera alle spese necessarie che il Consorzio ha richiesto anche per il Comune di Fucecchio. Il tutto alla luce di un impegno le cui radici risalgono al 1986 quando la Regione Toscana, predispose un progetto per l’ossigenazione forzata del Canale Usciana e del Padule, che prevedeva l’installazione di tre impianti di ossigenazione nei Comuni di Fucecchio, Castelfranco e Santa Maria a Monte, come contromisura ai periodi di siccità.
Il tutto alla luce anche del fatto che "le morie di pesci che si sono registrate negli anni – si legge nel documento – hanno fatto emergere l’esigenza di procedere a lavori di manutenzione e adeguamento degli impianti di ossigenazione del Padule".