Ore 5,10 La terra urla in Mugello. Fuga in strada, danni e scuole chiuse

Brandine nella palestra di Marradi e al centro Polifunzionale di Palazzuolo. "Chi ha paura può dormire qui". Evacuati gli anziani di una Rsa. Danni a una trentina di edifici. Anche oggi scuole chiuse. Disagi per i treni.

Un tuffo al cuore alle 4,38 del mattina con una scossa di magnitudo 3.4. Poi, ventidue minuti dopo, il cuore se ne va direttamente in gola con la ’botta’ da 4.9. Marradi, cuore della Romagna toscana. Prima dell’alba la terra ruggisce con una "violenza mai sentita da queste parti" e il paese si riversa in strada.

C’è chi piange, chi si abbraccia, chi ha gli occhi fuori dalle orbite, chi ancora non si raccapezza. Nella case cadono specchi, quadri, bicchieri, barattoli, qualche calcinaccio. Ma non ci sono feriti, in un pugno di minuti questa speranza diventa certezza. Per l’eventuale conta dei danni ci sarà tempo.

Trema la terra a Marradi – l’epicentro è alla periferia del paese, nella borgata di Poggiol di Termine – ma la gente scende in strada anche a Palazzuolo sul Senio e a Firenzuola, a Tredozio, San Benedetto in Alpe, Portico, si sveglia di soprassalto a Borgo San Lorenzo, a Vicchio e a Scarperia. Il rombo si avverte in tutto il crinale romagnolo fino a Faenza e Cesena. E c’è chi sente dondolare il letto e vede i lampadari ballare perfino a Bologna e anche a Firenze, 42 chilometri a sud in linea d’aria rispetto all’epicentro.

La macchina dei soccorsi si mette in moto subito con l’attivazione della sala della Protezione civile della Provincia di Firenze. Trecento le telefonate alla centrale del 112. Fra i primi a muoversi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che si attacca al telefono e chiama tutti i sindaci dell’Alto Mugello, poi sorvola l’epicentro con l’assessora Monia Monni. Intanto lo sciame non si ferma, a metà giornata saranno oltre cento le scosse, quasi tutte intorno a magnitudo 2. Ovviamente scattano immediatamente le ordinanze di chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado a Palazzuolo e Marradi (anche oggi). In quest’ultimo comune dalla Rsa per anziani, Villa Ersilia – "forse l’edificio di interesse pubblico che maggiormente ha risentito" vengono portati via i trenta ospiti e trasferiti in altre residenze vicine.

"Venticinque sono gli sfollati perché gli edifici allo stato attuale si presentano con danni" quali "crepe, ma più è stata la paura - traccia un primo bilancio il governatore -. Non si registrano danni alle persone". Gli edifici lesionati secondo una prima ricognizione sono una trentina. Qualche calcinaccio in strada. Nessun problema viene segnalato all’ospedale di Borgo San Lorenzo, il più grande della zona, mentre vengono attenzionati alcuni edifici e chiese nelle frazioni marradesi di Popolano, Cardeto e Sant’Adriano, e a Palazzuolo sul Senio.

I treni sulla linea Borgo-Marradi vengono interrotti e riprendono a circolare solo a metà pomeriggio. La protezione civile ha allestito a Marradi una cinquantina di brandine nella palestra della scuola media per ospitare chi non se la sente di trascorrere la notte in casa. Stessa soluzione adottata anche a Palazzuolo con altrettanti posti letto allestiti al Centro polifunzionale del Comune. Ma c’è chi invece ha dormito in auto, magari dopo aver passato la serata all’aperto in un parcheggio facendosi coraggio con gli amici e i familiari.

Un notte con il cuore in gola per questa terra di frontiera già duramente provate dalle catastrofiche alluvioni dello scorso maggio.

Emanuele Baldi