Opere in corso, tutti i nodi vengono al Pettini

Interventi in ritardo di almeno due anni, arrivano gli infissi ma mancano i vetri, materie prime difficili da reperire: tempi sempre più dilatati

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di Fabrizio Morviducci

L’obiettivo dell’amministrazione comunale è poter inaugurare la scuola Pettini per il prossimo anno scolastico. Dovesse essere centrato, il taglio del nastro arriverà con più di due anni di ritardo. Era un progetto ambizioso il raddoppio della scuola primaria di via della Pieve. Una necessità non solo ambizione, visto l’aumento della popolazione dovuto al peep di Badia. Le famiglie hanno visto partire il cantiere, prima della pandemia. E poi è successo di tutto. Proteste dei lavoratori saliti sulla gru, ritardi, sopralluoghi dell’amministrazione per fare il punto sui lavori. E ritardi che si accumulavano ai ritardi. Un appalto milionario finito nel caos a seguito di problemi con la ditta che in subappalto dal consorzio aggiudicatario stava eseguendo le opere. L’amministrazione a più riprese ha fatto presente che il cronoprogramma dei lavori non era rispettato, che la ditta non aveva eseguito i lavori promessi e che queste inadempienze erano motivo di revoca dell’appalto. Alla fine il consorzio ha ripreso in mano la situazione e i lavori sono ripartiti. Ma nel frattempo era cambiato il mondo.

Le difficoltà a reperire le materie prime, la necessità di ripristinare la situazione rappresentano difficoltà non da poco. Attualmente sono arrivati gli infissi, ma i vetri sono ancora in viaggio. Ci sono interventi da fare che necessariamente spostano la data di fine lavori e l’inaugurazione ancora avanti nel tempo. Il progetto esecutivo della scuola Pettini è stato approvato nel lontano 2017. Un’era geologica fa, praticamente con tutto quello che è successo nel mondo nel frattempo.

Nel piano era prevista la realizzazione di 14 nuove aule accanto alla plesso già esistenze con un investimento di 5 milioni e 88 mila euro. Oltre all’ampliamento con 14 nuove aule c’era anche la riqualificazione e l’adeguamento dell’attuale struttura, con l’adeguamento degli impianti dell’edificio già esistente, oltre ad un nuovo spazio a verde con la presenza di orti didattici e ad uno spazio per la sosta. Del finanziamento di 5 milioni 88 mila e 400 euro, oltre un milione di euro erano necessari per la riqualificazione del plesso già esistente dell’edificio, mentre oltre 3 milioni e 450 mila erano destinati alla realizzazione dell’ampliamento. Non è stato quantificato di quanto incideranno questi cinque anni di attesa (alla fine saranno sei) sui costi fissati nel 2017. I residenti non fanno che chiedere informazioni su quando finiranno i lavori, l’opposizione tuona. Ma l’unica soluzione pare essere quella di attendere.

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