Open: indagini anche su finanziamento dal gruppo Moby

Né Onorato né i vertici della compagnia marittima risultano indagati

Matteo Renzi

Matteo Renzi

Firenze, 29 ottobre 2021 -  Si sono concentrate anche sulle donazioni effettuate dall'imprenditore Vincenzo Onorato e dalla compagnia marittima Moby spa, le indagini sui presunti finanziamenti illeciti a Open, la fondazione nata per sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi. Né Onorato né i vertici della compagnia marittima risultano indagati.

Secondo quanto ipotizzato in un'informativa della finanza finita agli atti dell'inchiesta chiusa di recente dalla procura di Firenze, le contribuzioni erogate tra novembre 2015 e luglio 2016 alla fondazione sia da Onorato che dalla spa di cui era presidente, per un totale di 300.000 euro, sarebbero state finalizzate a consolidare rapporti con alcuni esponenti politici del Pd, tra cui l'onorevole Luca Lotti, ritenuti potenzialmente utili agli interessi del gruppo. Alle donazioni, sottolineano gli investigatori, avrebbero fatto seguito alcune comunicazioni tra Vincenzo Onorato e Luca Lotti in tema di provvedimenti legislativi riguardanti le imprese marittime.

In particolare, Vincenzo Onorato l'8 ottobre 2016 avrebbe inviato una mail all'onorevole Lotti, con oggetto «Lettera a Luca», in occasione dell'avvicinarsi dell'emissione di un decreto legislativo, poi approvato il 29 ottobre, relativo al riordino degli incentivi fiscali per le imprese marittime. Nella missiva l'imprenditore proponeva di limitare i benefici fiscali del Registro Internazionale Italiano solo alle compagnie che impiegavano personale italiano o comunitario sulle proprie navi, come poi è stato effettivamente previsto nel decreto legislativo. Dopo l'approvazione del decreto legislativo, Onorato, si attivò per preparare «un post» di ringraziamento dal titolo «Grazie Matteo: il primo Governo che si prende a cuore i marittimi italiani».

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