"Ok all’accordo col Pd ma senza agguati locali"

Marco Remaschi, coordinatore toscano di Azione e braccio destro di Calenda, chiede il rispetto del patto stretto a livello nazionale

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di Luigi Caroppo

E ora che gli accordi siano rispettati fino in fondo. E non ci siano “agguati” locali. Parola di Marco Remaschi, sindaco di Coreglia Antelminelli e coordinatore toscano di Azione, fedelissimo del partito di Calenda della prima ora. Già esponente del Pd e assessore regionale all’agricoltura.

Remaschi, allora tutto a posto con i suoi ex compagni del Pd, accordo fatto.

"Siamo di fronte ad un accordo nazionale, il nostro leader Carlo Calenda aveva mandato pieno e così è stato. C’era chi era più o meno d’accordo tra di noi, ma l’intesa c’è e remiamo tutti dalla stessa parte. Siamo di fronte ad una grande opportunità per noi e per il centrosinistra. Che l’accordo sia vero e serio per l’interesse del Paese".

L’ accordo è sul 7030.

"L’accordo sui numeri è buono e rispettoso delle parti. Bisogna vedere poi cosa c’è dentro il 30 per cento".

Spieghi meglio.

"Patti chiari, intesa lunga. Non vogliamo collegi a perdere. Se si vuole vincere tutti insieme occorre il rispetto delle parti. Dico no e subito agli agguati locali che sviliscono la nostra presenza e importanza".

Si parla dell’ex ministra Gelmini candidata in Toscana. Possibile?

"E’ possibile. Nel quadro nazionale dell’accordo dovranno essere garantiti dei collegi sicuri anche ad Azione, è chiaro. Del resto il Pd ci ha insegnato nel tempo e a lungo che i paracadutati sono di casa in Toscana...".

Calenda ripete spesso, facendo riferimento alla Toscana del fare, della necessità del rigassificatore di Piombino.

"Noi siamo concreti, pragmatici. Questo nostro approccio piace ai cittadini. Il rigassificatore si deve fare con le dovute garanzie come bisogna sfruttare al massimo la geotermia. Dobbiamo puntare alla transizione ambientale e digitale che portano innovazione e posti di lavoro, incrementare definitivamente le infrastrutture a Firenze come sulla Costa. Un’altra Toscana è possibile".

Lei si candiderà?

"Io ho fatto il mio percorso e sono stato coerente. Quando il Pd ha fatto il governo con i 5 stelle me ne sono andato. E mi sembra di aver avuto ragione... sono sindaco e conosco i problemi della gente. Se Carlo vuole sono disponibile, ma non cerco poltrone per forza".

Prossimi passi?

"Faremo la direzione regionale dopo quella nazionale. Azione c’è: portiamo idee ed entusiasmo. E i nostri nomi sono credibili ed hanno la fiducia della nostra gente".

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