"Ok al M5S, ma il programma non si cambia"

Il leader di Azione, Carlo Calenda, esprime cautela sull'ingresso dei 5 Stelle nell'alleanza di centrosinistra a Firenze, sottolineando l'importanza della coerenza programmatica e della capacità amministrativa. Critico verso il Movimento, si dice aperto a valutare alleanze strategiche per il bene comune, ma esclude accordi basati su favoritismi. Calenda critica anche la gestione politica del direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, temendo un'ingerenza di Fdi.

"Che io auspichi l’ingresso dei 5 Stelle da qualsiasi parte mi fa sentire male, per me la cosa che conta è che la direzione di marcia in continuità con Nardella sia fatta da persone che conoscono come amministrare e che non si modifichi di una virgola il programma che deve tenere conto delle opere pubbliche necessarie, altrimenti se ci si mette coi no a tutto si finisce per fare niente". Il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine di un’iniziativa al Caffè Le Murate con il sindaco e candidato alle europee Dario Nardella, così risponde a chi gli chiede se si augura l’ingresso del M5S nell’alleanza di centrosinistra a supporto di Sara Funaro. Calenda ribadisce un punto già espresso nel corso del suo precedente appuntamento in città, lo scorso febbraio, in occasione della presentazione del libro ‘Il Patto’, al teatro Niccolini. Occasione nella quale si era confrontato anche con l’esponente pentastellato Lorenzo Masi: "Non mettevo un veto, secondo me non serviva a niente ma non ho mai messo un veto se non cambiano gli elementi programmatici – ribadisce il senatore – la direzione deve essere molto netta, così ho detto a Nardella quella sera stessa e l’ho detto anche pubblicamente. Peraltro sono anche andato a fare due passi col responsabile dei 5 Stelle qui che mi sembra una persona molto ragionevole". Il leader di Azione rimarca la propria posizione critica: "I 5 Stelle sono tutto o niente, in alcuni posti sono qualunquisti di sinistra, in altri qualunquisti di destra. E c’è pure qualcuno che è capace, o almeno sembra capace, di argomentare in modo pragmatico". E in caso di un eventuale ballottaggio come vedrebbe un’alleanza tra la coalizione di centrosinistra e Italia Viva? "Lo deciderà Funaro, se serve a far vincere il candidato giusto non ho problemi. Se serve invece per spartire posti, avere prebende non è il modo giusto di fare politica". Infine, Calenda ne ha anche per Eike Schmidt: "Ha sbagliato ad accettare, il rischio è che lo usino fino alla campagna elettorale, ma dopo chi comanda veramente è Fdi".

A.P.

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