
La candidata sindaco di "Insieme per Rignano" Dominga Guerri non vuole tornare sull’argomento. "Mi sono già espressa ieri", ci dice. Affida il suo pensiero sulle parole sessiste che sarebbero state usate contro di lei e di tutte le altre donne dell’amministrazione, a un post su Facebook e a un’immagine: è una fotografia che la ritrae sorridente tra altre due signore, ossia Sonia Tinuti, assessore uscente della giunta Lorenzini, e Anna Mangani, attuale presidente del consiglio comunale. Entrambe sono ricandidate consiglieri nella lista "Insieme per Rignano" che sostiene Guerri (unica candidata sindaco donna, tra i 4 in lizza). Tutte e tre le donne ritratte in quella foto, enon soltanto la Guerri, sarebbero state oggetto di battute da parte di Matrone, secondo quanto riportato da alcuni che erano presenti all’incontro di San Donato.
"Battute" che Sonia Tinuti stigmatizza: "La violenza può cominciare con una battuta. Per alcuni ancora oggi indipendenza e capacità di leadership sono da considerarsi solo caratteristiche maschili. Che tristezza".
Nel suo intervento social Dominga Guerri ricorda invece come "per una donna, storicamente, è sempre stato complicato avere e conquistare una credibilità pubblica. Tante le conquiste sociali che sono arrivate per eliminare quanto più possibile questi ostacoli culturali per il pieno diritto di essere se stessi a prescindere dal genere".
Dispiace, sottolinea, "che ancora oggi ci sia chi ritenga che in politica essere una donna (e apparire come tale) sia un difetto". Il riferimento è all’abbigliamento da lei scelto, femminile, elegante e col tacco, anche nello svolgimento del suo operato come amministratore. È "una mentalità che dovrebbe far vergognare chi la pensa (e chi la sostiene senza opporsi pubblicamente) – continua Guerri - e chi offende allo stesso tempo sia l’essere donna sia un’intera comunità come la nostra, composta da persone per bene".