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Cronaca

Scuola: finita l’occupazione al Capponi. “Apertura su sostegno psicologico e minor carico di compiti e di verifiche”

Dalla prossima settimana riprenderanno le lezioni anche nella sede di Frescobaldi

liceo Machiavelli Capponi occupato

liceo Machiavelli Capponi occupato

Firenze, 16 dicembre 2023 - E’ finita l’occupazione al liceo Machiavelli-Capponi. Dalla prossima settimana, riprenderanno regolarmente le lezioni anche nella sede di Frescobaldi. “Il documento finale è molto generico, ma delle aperture ci sono. Quindi, possiamo dire di essere parzialmente soddisfatti”, dicono gli studenti. Tra i motivi della protesta, “il crescente malessere psicologico degli alunni” e “l’eccessivo carico di compiti e di interrogazioni”.

Ma da ora in poi qualcosa dovrebbe cambiare. Lo si vede dal “documento di mediazione” firmato dalla scuola e dagli studenti. Tra i punti, si legge che “verrà individuato del personale scolastico appositamente formato per la presa in carico di situazioni di malessere psico-fisico” e che “verrà garantito un accordo in sede collegiale riguardo al numero congruo e l’equa distribuzione delle verifiche”. Ancora, nel documento si parla di “regolamentare il problema dell’assegnazione dei compiti per casa e dell’inserimento delle valutazioni orali mediante una commissione che provveda alla revisione del regolamento d’istituto”. Ancora, si cercheranno degli spazi per studiare a scuola durante il pomeriggio e verrà riapertura un’infermeria all’interno di ciascun plesso.

Alcune richieste non sono state accolte, come il “diritto alla disconnessione dal registro elettronico, impedendo di mettere compiti e voti dopo le 15”.

“Abbiamo deciso di finire l’occupazione, dal momento che non c’erano più le condizioni per portarla avanti - scrivono gli studenti -. La protesta ha però lasciato il segno. E’ stato un momento di unione e confronto reale che il nostro istituto non viveva da anni; ad ogni assemblea gli studenti e le studentesse occupanti hanno dimostrato coesione e determinazione nel far sentire la propria voce. L’accordo non è stato una vittoria piena ma quello che si è creato grazie a questa occupazione sì”.