GIAMPAOLO MARCHINI
Cronaca

Nuvole di tempesta sul Franchi. La Fiorentina chiede lo stop ai lavori: "Inviamo lettera formale al Comune"

L’annuncio del dg Ferrari: "Diremo di non cominciare la ristrutturazione senza copertura finanziaria". E il patron Commisso rassicura: "Non abbiamo intenzione di vendere, vogliamo solo fare meglio".

Nuvole di tempesta sul Franchi. La Fiorentina chiede lo stop ai lavori: "Inviamo lettera formale al Comune"

Nuvole di tempesta sul Franchi. La Fiorentina chiede lo stop ai lavori: "Inviamo lettera formale al Comune"

"Non abbiamo intenzione di vendere, credo di averlo ripetuto davvero tante volte. Noi abbiamo il desiderio di andare avanti e fare sempre meglio". Questo il passaggio saliente della lettera aperta scritta da Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, e letta dal dg Alessandro Ferrari prima di iniziare la conferenza stampa congiunta insieme al ds viola Daniele Pradè. Se mai ce ne fosse stato bisogno, Rocco ribadisce: non cede la società. Anzi rilancia. Anche sullo stadio.

Andiamo con ordine. Voci di un possibile disimpegno erano tornate a farsi spazio con forza all’indomani del deludente epilogo della Conference League. Ma il numero 1 viola ha voluto, ancora una volta ribadire con forza quale sia il legame suo e della moglie Catherine con la città. A questo proposito Rocco ha voluto fare ulteriore chiarezza, rispondendo in modo indiretto a veri o presunti compratori: "È quantomeno curioso vedere che quando ci sono dei momenti difficili, e nel calcio come nella vita ci sono e ci saranno sempre, qualcuno prova a immaginare o forse sperare in vendite della società o fughe da Firenze, magari per molteplici tornaconti personali, ma noi non molliamo. Noi siamo qui. Io, mia moglie e la mia famiglia siamo felici di avere scelto e scoperto Firenze e la Fiorentina". E aggiunge: "Sono il primo a essere deluso anche per la posizione di classifica in Campionato, ma la nostra volontà è quella di lavorare ancora di più per crescere e migliorare". Parole che si prestano a poche interpretazioni, come quelle del direttore generale Alessandro Ferrari quando parla di (non) cessione e di stadio: "Dirà Commisso il giorno in cui deciderà di lasciare. Non c’è niente che ora possa portarlo a cambiare idea".

Sul ’Franchi’ invece, il dg ha specificato che oggi manderà al comune una comunicazione ufficiale, nella quale si chiede "di non cominciare i lavori di ristrutturazione senza copertura finanziaria e senza sapere i tempi di conclusione". Anche in presenza di un accordo (annuale e non pluriennale) siglato il 24 aprile scorso. Firma che si è resa necessaria, come evidenziano dalla società viola, per effettuare l’iscrizione al campionato, visto che è obbligatorio indicare il campo di gioco. Insomma, non si poteva fare diversamente, pur con tutte le perplessità del caso: iniziare il lavori senza la totale copertura dei costi e incertezza sulla conclusione dei cantieri. "La questione è delicatissima - chiude Ferrari - e non è di natura politica, ma di struttura. Non possiamo pensare di celebrare il centenario del club nel 2026 con uno stadio che è un cantiere aperto. Per adesso su questo non abbiamo alcuna risposta". La palla è stata rimessa in gioco.