Nuova Antologia periodico d’autore

Antica ma non vecchia, Nuova Antologia è una rivista di lettere, scienze ed arti che, pubblicata a Firenze nel 1866, accompagna da oltre un secolo e mezzo la storia e il divenire del Paese. Offre un luogo di libero confronto delle idee, affrontando temi di viva attualità come l'ambiente, l'economia globale e le migrazioni.

Antica, ma non vecchia, Nuova Antologia, la rivista di lettere, scienze ed arti che condivide con ’La revue des deux mondes’ il primato di longevità fra i più prestigiosi periodici europei. Pubblicata a Firenze nel gennaio 1866, erede anche nel titolo dell’Antologia di Gian Pietro Vieusseux, esce ancora oggi nella nostra città, dopo avere accompagnato da oltre un secolo e mezzo la storia e il divenire del Paese. Con l’immutato obiettivo delle origini: offrire un luogo di libero confronto delle idee, un’agorà come la definisce un collaboratore illustre, Claudio Magris, voluta non a caso da Bettino Ricasoli, agli albori di Firenze capitale, per affrontare in un dibattito aperto le grandi questioni dell’unificazione nazionale, dalla lingua comune all’emancipazione della donna, dai rapporti dello Stato con la Chiesa alla collocazione europea dell’Italia.

Nel fascicolo in distribuzione a inizio gennaio tema di viva attualità è la sfida dell’ambiente, affrontato attraverso le voci autorevoli del premio Nobel Giorgio Parisi, il cui intervento già nel titolo è un monito, ’Non abbiamo molto tempo’, e di Massimo Livi Bacci, l’autorevole demografo che nell’analisi del rapporto fra "ambiente, popolazione e migrazioni" invoca la necessità di un governo internazionale per porre un freno alla questione migratoria e al disordine che la caratterizza, aggravato dai conflitti fra Stati e dai crescenti flussi da essi derivanti. Come da tradizione, il fascicolo (un vero e proprio libro, come lo definiva Giacomo Leopardi: 400 pagine di testo) spazia fra le tematiche più varie, quali l’ultimo intervento di Ignazio Visco da governatore della Banca d’Italia, sulle sfide economiche globali o le toccanti pagine di Maria Ilaria Maestrelli, scrittrice fiorentina nipote di Valdemiro Campodonico, giornalista e politico liberale del primo ’900, che sul filo della memoria ricorda le visite con la madre a Primo Conti, in via Vecchietti dove il pittore aveva lo studio: la ’Bambina con il cappottino giallo’, col quale l’artista aveva voluto ritrarla. Uno studio con una grande finestra sui tetti, da cui filtrava la luce, inconfondibile, del freddo marzo fiorentino. Immagini affascinanti di un tempo che fu.