di Stefano Brogioni
FIRENZE
Completamente nudo, davanti a piazza della Signoria affollatissima per l’arrivo di “Corri la Vita“, abbarbicato alla statua di Ercole e Caco per una sua personale protesta: "censurato" si era scritto addosso.
Vaclav Pisvejc, il guastatore delle opere d’arte altrui, noto per incursioni e contestazioni ’pubbliche’, è stato condannato a quattro mesi (e mille euro di multa) per lo show dello scorso 24 settembre: "deteriorava, come prevedibile e preveduto, la detta opera, recentemente oggetto di un complesso restauro", dice il capo d’imputazione. Pisvejc, però, è stato assolto dall’accusa di atti osceni in luogo pubblico. E in appello, il legale del ceco, Fabio Clauser, punta a smontare anche l’unica accusa rimasta, quella del deterioramento di beni culturali: la “scalata“ ad Ercole e Caco, secondo il legale, non sarebbe altro che un illecito da sanzionare in forma amministrativa.
Ma non per l’accusa, visto che Pisvejc, durante la sua dimostrazione, avrebbe provocato "intaccature sul marmo causate dal contatto con la scala utilizzata per l’accesso al basamento della statua", "alterazioni cormatiche da sfregamento riconducibile a detta scala", "abrasione delle stuccature dovute alla salita e al camminamento, con perdita del modellato più fragile e fronti di distacco chiari, dovute alle medesime azioni descritte".
Il giudice Rosa Valotta ha concesso la sospensione condizionale della pena subordinata al ripristino, entro sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, delle condizioni dell’opera d’arte di piazza della Signoria.
In quell’occasione, Pisvejc è stato arrestato anche per resistenza a pubblico ufficiale (lo fecero scendere dal monumento i carabinieri) e gli è stato comminato il daspo urbano.
Pisvejc non potrà transitare e sostare, fino al settembre 2025, in una lunga sfilza di strade e piazze del centro cittadino.
Nel "pugno duro" nei confronti del contestatore hanno sicuramente gravato i suoi innumerevoli precedenti che sovente lo conducono davanti ai giudici.
Qualche esempio?
L’8 marzo 2022, con un blitz durato meno di due minuti, dipinse con i colori della bandiera ucraina il leone rampante dell’artista Francesco Vezzoli collocato in piazza Signoria. Il giorno prima in via della Vigna Nuova aveva sostituito un cartello stradale di divieto di accesso con un altro dove sulla striscia centrale aveva scritto “Putin”. Il 12 marzo 2022 prese di mira la copia del David di Michelangelo sull’arengario di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria: provocò danni per almeno 15mila euro dando fuoco al telo nero che copriva la statua come gesto di solidarietà con l’Ucraina. In quell’occasione il cittadino ceco venne arrestato per il reato di incendio doloso e portato nel carcere di Sollicciano; fu rimesso in libertà dopo tre giorni, con la misura del divieto di dimora a Firenze. Nel gennaio 2018 Pisvejc imbrattò con la vernice rossa una scultura dell’artista Urs Fischer in piazza Signoria. Il 23 settembre 2018 aggredì la celebre performer Marina Abramovic, colpendola con un quadro in testa, nel cortile di Palazzo Strozzi all’uscita dalla sua mostra.