"Nozze di Figaro" quel successo pieno

di Giuseppe Rossi

Nonostante l’accanimento di stelle avverse l’avesse privata prima di Mehta e poi di Minkowski, l’edizione delle Nozze di Figaro di Mozart presentata al Teatro della Pergola per l’84° Maggio ha riscosso un pieno successo. Felice è risultata la scelta di riproporre lo storico spettacolo di Jonathan Miller, con bellissime scene di Peter J. Davison ed eleganti costumi settecenteschi di Sue Blane, che ha distanza di trent’anni dal debutto conserva una freschezza e una vitalità sorprendenti, anche se in questa ripresa di Georg Rootering risultavano evaporate molte delle sottili intenzioni che il grande regista poneva nella cura minuziosa della recitazione e nella definizione psicologica dei personaggi.

Sul podio Theodor Guschlbauer ha fatto valere la sua consumata esperienza ottenendo una valida resa dai complessi del Maggio e imponendo all’esecuzione una pacata regolarità di passo tanto rassicurante quanto uniforme e povera di emozioni. Interesse dunque principalmente incentrato su una compagnia in gran parte composta da giovani che ha visto primeggiare la comunicativa debordante del Figaro di Luca Micheletti e l’aggraziata linea di canto della Susanna di Benedetta Torre rispetto alla Contessa di Kirsten MacKinnon e al Cherubino di Serena Malfi, più insicure sul piano vocale e carenti di fascino. Alessandro Luongo ha tratteggiato con disinvoltura un Conte ancora affinabile nell’eleganza di fraseggio e il recupero nel quarto atto delle arie solitamente tagliate di Marcellina e Basilio ha permesso di apprezzare la bravura di Carmen Buendia e Paolo Antognetti. Completavano la compagnia il pomposo Don Bartolo di Fabio Capitanucci, la deliziosa Barbarina di Rosalia Cíd e le efficaci caratterizzazioni di Antonio Garés (Curzio) e Davide Piva (Antonio).

Tutti festeggiati alla passerella finale dopo una serata punteggiata anche da applausi a scena aperta.

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