CARLO CASINI
Cronaca

Nostalgia all’Anconella. Torna la festa del Grillo. Saranno tutti peluche

di Carlo Casini FIRENZE Cri cri cri. Un suono lieve e familiare, che ritorna con le serate tiepide di...

di Carlo Casini

FIRENZE

Cri cri cri. Un suono lieve e familiare, che ritorna con le serate tiepide di tarda primavera: i grilli che si risvegliano e cantano la loro struggente melodia di corteggiamento. Ma a Firenze, di tutta la primavera, quel canto riporta alla memoria il giorno dell’Ascensione, quando alle Cascine i teneri insetti di collodiana memoria erano i protagonisti assoluti della festa più attesa da tutti i bambini: quella del Grillo appunto. Così mentre il profumo della natura che rifioriva si mescolava a quello dello zucchero filato, dei brigidini, dei duri di menta, i viali si riempivano di bancarelle colorate, giostre, i palloncini legati al polso che immancabilmente si slacciavano e scomparivano spinti dallo Zefiro verso il Ponte alla Vittoria, e le bruciate con il solito commento ogni anno: "Chissà di do’ vengono, l’è maggio".

Ma i banchini più belli, dove si assiepavano i bimbi – e sotto sotto i genitori – erano quelli delle gabbiette. Si tornava a casa con minuscole casine di legno o canna intrecciata: semplici cupoline, o per i più fortunati, piccole opere decorate a mano dalle forme bizzarre, con dentro una foglia d’insalata e il nostro nuovo amico saltellante. I nonni raccontavano di quando da fidanzati regalavano alle nonne ancora fanciulle quella bestiola canterina, che era una promessa d’amore. E insegnavano pure a cacciarlo nelle tane: si cercavano le tane nei prati e con un filo di paglia si stuzzicava dentro finché il povero ortottero non usciva fuori infastidito. Il Monte Cantagrilli, in Calvana, prende il nome proprio da questa tradizione. Poi finivano le scuole, si partiva per il mare e la montagna, e se l’animaletto era sopravvissuto, tornava a vita libera nei prati tra i nostri pianti.

Con il tempo cambia la sensibilità verso gli animali. Dal 1999 il Comune di Firenze ha vietato di vendere i grilli in gabbia come animaletti da compagnia: fa sorridere, visto il parallelo dibattito sui grilli come superfood. Ma ora la tradizione si riaffaccia, seppur dalla parte opposta della città e senza grilli vivi, ma pupazzetti in gabbiette tradizionali realizzate da ‘Le Impronte di Atena’: domenica 1 giugno al parco dell’Anconella, grazie all’impegno dell’attore Lorenzo Andreaggi, presidente della Commissione Politiche culturali del Quartiere 3.

Si comincia alle 16 con il concerto di canzoni fiorentine de La Nuova Pippolese all’Anfiteatro dell’Anconella; poi il divulgatore culturale Luciano Artusi racconterà la storia della Festa del Grillo; segue un convegno del naturalista Bernardo Borri sulla biologia e l’habitat e l’importanza ecologica del grillo, con una teca di esemplari veri.