GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Non solo videogiochi È il business del futuro

Aperta la quinta edizione di ’First Playable’, la fiera italiana del settore. Le storie di tanti giovani imprenditori pronti a decollare nel mondo dei games.

Non solo videogiochi È il business del futuro

di Gabriele Manfrin

Joystick, console, e tanta fantasia; per la prima volta in città ci sono i First Playable. L’evento che mette in contatto i creatori italiani dei videogiochi con le industrie e i grandi investitori internazionali, è sbarcato a Firenze. Sviluppatori, grafici e story teller: mancava solo il protagonista fiorentino di Assassin’s Creed Ezio Auditore (forse impegnato in qualche rissa in centro), per rendere l’evento leggendario. Una due giorni di incontri e business dedicato all’industria, nonché uno degli eventi più importanti del mondo dei videogiochi in Italia. L’evento ha scelto proprio Firenze. E se la culla del Rinascimento fosse un videogame, sicuramente sarebbe un open world. Pieno di storie nascoste e trame secondarie. Le statue del Perseo, di Ercole e di David, personaggi da sbloccare. I livelli finali? Gli scalini del campanile di Giotto, il traffico dei viali e la fila di via de’ Neri sotto il sole.

Presenti 45 investitori internazionali arrivati da 12 paesi del mondo. 180 le aziende italiane coinvolte. "Ci sono 500 professionisti che presentano i loro progetti— spiega l’event manager di Idea, Ilaria Amodeo— Farannno dei business meeting per avviare partnership e collaborazioni con gli investitori. La Toscana, è strategica per l’evento". L’hub di Nana bianca è vivo, pieno di giovani. Sono arrivati da tutta Italia con un solo obiettivo: trovare un investitore che creda nella loro idea. Tra questi Enrico Perlini e Adriano Sroka di ’Lost Pixels’, che dopo aver lavorato per diverse aziende nell’ambito dei giochi horror e survival, hanno sviluppato il loro progetto indipendente: "Proponiamo un gioco bitmap a scorrimento laterale (come Mario o Metal Slug ndr) — dicono — È un videogame rapido. Le azioni di gioco saranno veloci, sarà pieno di colori e movimento". Ma non solo giochi classici, spazio anche a trame alternative. Come il gioco di Chiara Beozzo e Arianna Lona di ’Mad Pumpkings’, un team tutto al femminile, che presenta ’Movierooms’ interamente dedicato al Cinema: "Un gestionale sulle sale cinematografiche — spiegano — Il giocatore gestirà la propria sala partendo dagli inizi del ‘900 fino al futuro. Avrà a che fare con i vecchi strumenti del cinema e con diversi personaggi storici". Il settore è cresciuto molto, e con il tempo spuntate anche le scuole di formazione specifica. Lo sa bene il direttore tecnico della prima accademia italiana del videogioco, Enrico Sartini: "Insegniamo lo sviluppo dei videogame da quasi vent’anni. Agli inizi del 2000 se volevi creare un gioco non si trovavano professionisti. L’idea è nata da qui. Siamo partiti con grafica e programmazione. Oggi i corsi passano dal game design alla narrativa fino alla strategia" . Insomma un’occasione di farsi notare dai grandi del settore. Chissà se qualcuno di questi guardando le masse di turisti, non abbia l’ispirazione per un gioco zombie survival. Uguale a quello che il fiorentino gioca ogni qualvolta che vuole farsi due passi in centro.