REDAZIONE FIRENZE

"Non c’è stress per i cavalli dei fiaccherai"

Assolto il conduttore della carrozza al lavoro con più di 35 gradi. Le motivazioni: "Con il passo lento gli animali non rischiano"

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Due giudici del tribunale di Firenze assolvono il fiaccheraio, due sentenze smontano le accuse di maltrattamento di animali nei suoi confronti. Esattamente 6 anni fa, in pieno agosto, il conducente di una carrozza venne ’segnalato’ perché stava facendo lavorare nel centro storico il suo cavallo con una temperatura che quel giorno superava i 35 gradi all’ombra. Da quella denuncia, formalizzata da una militante di un’associazione ambientalista (che non aveva assistita in prima persona alla vicenda), scaturirono due procedimenti. Uno penale, conclusosi con l’assoluzione del fiaccheraio con la formula "il fatto non sussiste", e uno amministrativo, cioè una maxi sanzione: anche questo si è risolto, dinanzi al giudice di pace, in favore del conduttore della carrozza, con l’annullamento della contravvenzione.

Interessanti alcuni passaggi del dispositivo, che pongono dei paletti al presunto ’’maltrattamento’’ e il ’’rischio da stress’’, che "aumenta considerevolmente per il cavallo sottoposto a sforzo fisico prolungato ed intenso, specie ove non sia stato adeguatamente preparato a tale sforzo". Considerazioni che per il giudice vanno bene per i cavalli "adibiti ad attività sportive", ma non per gli animali impiegati nella "trazione di carrozze turistiche", come quelle dei fiaccherai: per la loro "particolare lentezza con la quale non solo può ma ’deve’ procedere il cavallo trainante", questi cavalli "sono soggetti a un rischio minimale di stress da calore rispetto a quelli sportivi".

Parole confortate dagli esami del veterinario a cui venne sottoposto l’animale il giorno successivo al controllo: il cavallo era in buono stato di salute e non presentava alcun segno o sintomo di stress da calore.

Le motivazioni delle due sentenze assumono particolare valore dopo le recenti polemiche scaturite dall’improvvisa ’’follia’’ di ’Pallino’: il cavallo impaurito è sfuggito al controllo del fiaccheraio in piazza della Signoria ed è finito dentro la Loggia dei Lanzi, dopo aver urtato le auto della scorta del Ministro Lamorgese in visita a Palazzo Vecchio. L’episodio si è trasformato in un ’processo’ all’attività che appartiene alla tradizione fiorentina. Ora questa sentenza, anche se riferita a un altro episodio, "riabilita" i fiaccherai.

"Il mio assistito - commenta l’avvocato Fabio Generini, legale del fiaccheraio - dopo ben 6 anni in cui è rimasto sottoposto a procedimento penale, è stato dichiarato innocente con la formula di giustizia più ampia, perché il fatto non sussiste. Il tribunale in sentenza ha stabilito con estrema chiarezza che non costituisce il reato di maltrattamento di animali la condotta contestata al mio assistito, che svolge da anni l’attività di fiaccheraio, di aver trasportato delle persone su una carrozza trainata a cavallo con temperature superiori a 35 gradi. Ciò sia per le dichiarazioni delle guardie zoofile, che hanno escluso sul posto dell’accertamento qualsiasi sofferenza del cavallo, sia per le verifiche eseguite dal veterinario dell’imputato svolte il giorno successivo. Inoltre - conclude - il Giudice di Pace con altra sentenza ha annullato la sanzione amministrativa elevata dalle Guardie Zoofile per la violazione del regolamento comunale del divieto di trasporto di persone trainate da cavallo con temperatura superiore a 35 gradi, dichiarandola illegittima al caso di specie e non applicabile alle carrozze turistiche trainate da cavallo".