Speriamo che la giustizia abbia le maglie strette. D’acciaio. Che non si parli nemmeno per sbaglio di omicidio stradale. I duetre killer di via Gioberti sono puramente e semplicemente degli assassini. Non sarà premeditato l’omicidio di Lorenzo Brogioni, ma è di sicuro volontario.
Perché se si va in tre su una moto ai 100 all’ora contromano a notte fonda si costruiscono volontariamente i presupposti per uccidere o essere uccisi.
Loro, i due stranieri, sono in ospedale e giustamente li curiamo pure. Lei, la terza, è uccel di bosco perché ha potuto scappare sulle sue gambe. Evidentemente bella sana. Lui, Brogioni è morto schiacciato sotto la sua Panda. Passava di lì, andava a casa, come poteva passare chiunque di noi. Aveva dato un bacio alla sua donna. Lei ha rotto il silenzio della notte con il suo pianto disperato.
Perché? Perché proprio lui? Non ci sono morti che pesano più o meno degli altri quando sono innocenti. Brogioni non era in guerra con nessuno, rispettava le regole, anche quelle del codice della strada. Lo hanno colpito come può fare solo un missile cieco, impazzito. Incredibile. Agghiacciante.
E speriamo che non salti fuori il solito piagnone che chieda alla compagna, ai familiari, di perdonare. Non c’è perdono per quei tre, come per chi ha ammazzato Borgogni, Guarnieri.
Ci può essere solo una punizione piena, severa. Qui, nelle nostre galere, senza sconti, visto che sono venuti a stare tra noi. Ci restino.
Hanno buttato via la vita di un uomo morto in via Gioberti, dove non si può, non si deve morire così. Dove chi va ai cento all’ora contromano, travolge e uccide, non è un omicida stradale. Ma un omicida.
E basta.