
Il corteo che ieri pomeriggio si è snodato nelle vie di Gavinana contro la sede del comando Nato a Rovezzano
FIRENZE
Oltre 600 manifestanti sono partiti alle 17 da piazza Bartali a Gavinana per il corteo di protesta contro l’insediamento di un comando Nato in città. Il corteo ha attraversato pacificamente viale Giannotti con bandiere, cartelli e striscioni contro la guerra, la Nato, il ddl 1660, e si è mosso per le strade del quartiere per arrivare alla sede del centro sociale Cpa in via Villamagna, termine della manifestazione. Inevitabili ripercussioni sul traffico a causa delle strade chiuse e dei divieti di sosta connessi alla manifestazione. Il corteo ha anche stravolto il normale tran tran del rione, soprattutto intorno al centro commerciale Coop di via Erbosa.
"Firenze, città di pace, non può esserlo soltanto a distanza - ha affermato Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune, partecipando al corteo -: deve prendere posizione anche rispetto a quello che riguarda questo territorio. C’è un comando Nato ipotizzato a Rovezzano, e non abbiamo ancora capito a che punto stiamo rispetto alla sua attivazione. Questa assenza di informazioni è un problema anche di trasparenza. Comunque la si pensi rispetto all’ipotesi di comando Nato, abbiamo fatto nuovamente accesso agli atti, abbiamo fatto nuovamente un’interrogazione, abbiamo depositato anche una mozione per fare in modo che il consiglio comunale voti la stessa cosa che ha già votato il consiglio del Quartiere 2 che è quello interessato, cioè no comando Nato a Rovezzano".
Per Palagi "c’è poi un aspetto che non è solo locale, che è prendere posizione contro l’aumento delle spese militari, contro l’invio delle armi come politiche di pace perché è evidente che c’è un controsenso, contro il mancato rispetto dell’articolo 11 della Costituzione che in maniera molto chiara dice che i problemi internazionali non si risolvono con l’uso della violenza".