di Sandra Nistri
Bagarre in consiglio comunale sulla cosiddetta ‘variante di salvaguardia’ al Piano Operativo Comunale. L’atto di adozione è stato infatti votato solo dalla maggioranza, il gruppo Sinistra per Calenzano-per la mia città-Calenzano Democratica. Non hanno invece preso parte al voto, lasciando l’aula, i gruppi consiliari di opposizione Partito Democratico-Centrosinistra insieme, "Baratti sindaco-Lega-Forza Italia" e il gruppo Misto formato da Monica Castro, esponente di Fratelli d’Italia.
Con l’adozione della variante in Consiglio, che segue l’atto di indirizzo della Giunta deliberato a luglio, si vanno a modificare alcuni assetti urbanistici, in particolare quelli relativi alle previsioni di trasformazione delle aree verdi all’interno del territorio urbanizzato, nello specifico in sei aree: via Monti (AT06), via Vittorio Emanuele (AT07), via dei Prati e via del Molino (AT08), via di Fibbiana (AT10), via Fanciullacci a Carraia (AT11), via Pagnelle e via Barberinese (AC08), in pratica ‘congelando’ i progetti previsti, edificazione di residenze, ma anche di una superficie commerciale e di una azienda, con possibile perdita di posti di lavoro. La variante non apporta invece modifiche alla disciplina dei crediti edilizi del Poc.
"Riteniamo sia opportuno salvaguardare le aree inedificate presenti all’interno del territorio urbanizzato – ha spiegato il sindaco Carovani - evitando fenomeni di saturazione urbanistica e di saldatura dell’edificato, promuovendo e incentivando il recupero, la riqualificazione e la trasformazione dell’edificato esistente. Pur comprendendo e rispettando le posizioni diverse, la nostra amministrazione ritiene esaurita la fase di espansione della città in termini di consumo di suolo".
"Siamo disponibili al confronto – sottolinea invece l’assessore all’Urbanistica Marco Venturini - con imprese e aziende, il cui apporto riteniamo fondamentale per lo sviluppo del territorio, tenendo presente che le esigenze del mondo produttivo andranno contemperate con queste direttrici".
"Mi dispiace per questa scelta da me non condivisa e gravissima che fermerà lo sviluppo di questo territorio in un momento non facile per l’economia generale – attacca invece Monica Castro -. Ripercussioni ci potranno essere anche per le casse del Comune che non riscuoterà gli oneri urbanistici ma non solo, per i vari ricorsi dei privati interessati che ci potranno essere in futuro. Una diffida è già arrivata e l’assessore ci ha negato di poterla visionare. Il sindaco ha riferito che queste non sono scelte irrevocabili. Mi auguro che sia veramente così perché questa posizione della maggioranza sono sicura che la pagheranno tutti i cittadini calenzanesi".