GIANNI
Cronaca

Niente primarie. Che errore . E ora si rischia

Gianni Biagi Sono uno dei 24 membri dell’Assemblea cittadina del Pd che ha votato ’no’ alla proposta, presentata dalla segreteria, per la...

Biagi

Sono uno dei 24 membri dell’Assemblea cittadina del Pd che ha votato ’no’ alla proposta, presentata dalla segreteria, per la scelta della candidatura di Sara Funaro per l’elezione a sindaco di Firenze. La mia scelta era per le primarie. Per sentire il parere dei cittadini su chi fosse il candidato migliore del Pd per vincere le elezioni amministrative del 9 giugno.

E’ un assurda logica che un partito faccia decidere ai cittadini il proprio segretario (modalità che non condivido) e scelga in autonomia il candidato sindaco. Non ho niente contro Sara, che reputo una buona amministratrice, ma ho molto da dire sulla scelta operata dall’assemblea e proposta dai vertici locali e regionali del Pd. I recenti sviluppi, che hanno visto la scelta di IV di una propria autonoma candidatura e di Cecilia Del Re di presentarsi in autonomia con una lista civica (scelta non condivisibile ma comprensibile dopo quanto è accaduto), sono lì a dimostrare che quella scelta non ha nessuna capacità di aggregazione e di sviluppo.

Il programma non esiste ancora per la candidata a sindaco e sarà difficile costruire tenendo insieme le diverse anime politiche di un’alleanza che stenta ad essere visibile.

Un programma che proponga una visione della città nel terzo millennio e che apra ad una visione metropolitana dello sviluppo economico e culturale della città della Toscana centrale da Firenze a Pistoia. Un programma che veda le difficoltà delle classi più povere e nello stesso tempo proponga un ruolo centrale della produzione industriale dell’area. Un programma che contrasti l’over turism e sappia incamerare al pubblico una importante quota della rendita fondiaria e di posizione del centro storico. Un programma che metta la casa e il lavoro qualificato come centrale nelle politiche pubbliche. Quale prospettiva si avrà a Firenze e in Toscana con un centro sinistra diviso in tre candidature (o quattro poiché non è dato sapere cosa farà il M5S in città) nei confronti di una destra che ha sempre dimostrato di sapere perdere senza farsi troppo male, ma che ora potrebbe alzare la posta e cercare di vincere anche a Firenze?