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Baiano: "Fiorentina salva? Sì, ma serve il mercato" / NEWSLETTER

Per l'ex viola, ospite oggi di Buongiorno Firenze, la newsletter de La Nazione sono necessari una punta di ruolo e lo stadio nuovo. "Altrimenti il calcio a Firenze è costretto a 'vivacchiare'"

Ciccio Baiano (foto New Press Photo)

Firenze, 15 dicembre 2020 -   Il testo che segue è contenuto in Buongiorno Firenze, la newsletter che dal primo dicembre La Nazione invia agli iscritti alla community dei lettori. La newsletter, interamente dedicata alla città di Firenze, contiene uno sguardo alla giornata appena iniziata con il commento di un ospite (oggi, l'ex calciatore Francesco Baiano), oltre a informazioni di attualità, la "buona notizia" e suggerimenti per vivere la città. Per ricevere via mail la newsletter clicca su www.lanazione.it/buongiornofirenze 

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Siamo appena a dicembre e la Fiorentina è in lotta per non retrocedere,  avendo già speso un bonus per la sostituzione dell'allenatore, rimedio cui si ricorre sempre in questi casi e con l'aggravante di non aver ancora individuato una identità di gioco. Il dubbio è in quali condizioni e in quale posizione di classifica i viola arriveranno all'inizio del mercato di riparazione a gennaio, al quale sarà indispensabile attringere. Per procurarsi un centravanti di ruolo, che non si è stati capaci di acquistare in estate, finendo per far leva sul non ancora maturo Vlahovic (e intanto Muriel, Simeone, lo stesso Sottil, in viola nelle ultime stagioni, segnano a raffica a Bergamo e Cagliari). La tensione  è alta non solo nello spogliatoio, ma anche in città, dove dopo quelli verso squadra e allenatore, si mostrano segni di insofferenza  verso la nuova proprietà. Cui si imputa in sostanza di pensare più alle aree urbanistiche che alle aree di rigore e di non aver creato uno staff e una squadra all'altezza. Povera Fiorentina, in cerca della strada per  restare in serie A e prima ancora in cerca di se stessa. Intando, domani sera (ore 20.30) arriverà il Sassuolo, una ex "piccola" che ora i tifosi fiorentini invidiano per il bravo ed emergente allenatore, la rosa folta e assortita, il bel gioico, la posizione in classifica da zona Champions, lo stadio nuovo di proprietà e l'organizzazione societaria. Con queste premesse... 

 

L'OSPITE

Ciccio Baiano, 52 anni è stato attaccante della Fiorentina  fra il 1992 e il 1997. Al primo anno, retrocesse in B con la squadra che affiancava a lui e Batistuta, il tedesco Effenberg e il danese Laudrup jr. Tornato in A con la Viola fu ideale spalla di Batigol ed è rimasto nel cuore dei tifosi con le vittorie della Coppa Italia e la Supercoppa italiana nel 1996. A lui, chiediamo se e come la Fiorentina possa quest'anno evitare una nuova retrocessione.        

Ciccio Baiano, anche ventisette anni fa  la Fiorentina si trovò improvvisamente coinvolta nella lotta per non retrocedere. E finì in B. Come evitare, quest'anno il medesimo destino? "Non si tratta di situazioni paragonabili. Noi eravamo una squadra molto forte con Batistuta, cui si aggiunsero in estate Effenberg e Laudrup jr. Eravamo ai primi posti, poi l'esonero di Radice dopo una sconfitta in casa (con l'Atalanta ndr) e tutto precipitò". Cos'ha la Fiorentina attuale? "I nove punti non rispecchiano il valore teorico dell'organico". L'allenatore è stato già cambiato.   "Appunto. Tutti davano colpa a Iachini ,ma l'evolversi della situazione  senza più lui ha detto che le responsabilità non erano del manico. Stimo Iachini e mi è dispiaciuto l'esonero, perché ci ho giocato insieme a Firenze, ma si vede che non era tutta colpa sua". Qual è il male di questa Viola? "Ha fatto un gol in 4 partite e ne subisce di media un paio a gara. Se non segni mai, se ti va bene fai zero a zero. Lo diceva un mio vecchio maestro". Chi era? "Zeman". Colpa degli attaccanti? Lei di punte se ne intende. "Agli attaccanti arriva al massimo un pallone a partita. Cutrone e Vlahoivic sono due buoni giocatori forse non adatti alla Fiorentina di questo momento. Ed è chiaro che Kouamé non è una punta centrale". Intanto, Simeone e Muriel, che erano qui... "Non ha senso guardare ai mercati conclusi, guardiamo al prossimo". Cosa serve? "Un centrocampista dinamico davanti alla difesa  e un centravanti vero, che avrebbe dovuto esser preso già in estate. Ora, il problema è che, se pure trovi chi sia disposto a venire, devi strapagarlo". Chi prenderebbe? "Fra quelli disponibili, Milik,. Con 20-22 milioni arriverebbe dal Napoli a un prezzo vantaggiosissimo, ma lui chiedferebbe un quinquennale da 4-5 milioni l'anno. Può, la Fiorentina, permetterselo?". A Commisso  non mancano le sostanze.  "A me Commisso piace. Ma è chiaro che stante il fair play finanziario un presidente per quanto ricco non può finanziare oltre una certa soglia. Con lo stadio, invece...". Lei, dove lo vorrebbe? Non faccio questione di rifacimento del Franchi o di costruirlo altrove. Dico che senza stadio non si va da nessuna parte. Vedi la Juve, Atalanta,  Sassuolo".  In attesa della punta, lancerebbe Montiel? "Lo hanno avuto Montella, Iachini e ora Prandelli. Se nessuno dei tre lo ha immaginato titolare non vedo perché dovrebbe essere lui a risolvere i problemi". Magari, può essere utile negli ultimi 20 minuti". Si dice che la squadra sia impaurita. . "Di che? Potrebbe esserlo se ci fossero gli spettatori e contestassero.  In questo momento meglio non averli". Ribery fuori a Bergamo. "Se lo ha chiesto lui, è un conto. Altrimenti, io lo farei sempre giocare". Insomma, la Fiorentina può salvarsi? "Certo e lo spero. Dipende dal mercato. Ma il problema non è solo quello" E quale altro? "L'ultimo anno con i Della Valle salvi in extremis, l'anno scorso salvi  un po' prima, ora in lotta per salvarsi. Serve una svolta strutturale. Dopo la Fiorentina, passai al Derby County, club paragonabile ai nostri Bologna, Cagliari. Aveva già allora introiti superiori a quelli della Fiorentina, senza  un marchio come quello della Viola, né una città come Firenze alle spalle". Allora? "Un vero centravanti subito  e certezze sullo stadio. Altrimenti a Firenze si vivacchia, come dice Commisso. Sempre che si riesca a restare in A".

Piero Ceccatelli