Il bambino senza naso. Operato al Meyer, ricreato copiando il gemello

“Miracoli” della stampa 3D. Non aveva la piramide nasale e solo due buchini sul volto per respirare. E’ tornato all’asilo: “Ora sono proprio come i miei compagni e il mio fratellino”

Il team

Il team

Firenze, 4 giugno 2024 – Il naso determina il volto, spesso si dice così. Pensate non averlo. E’ il caso di un bambino che, per complicanze poco dopo la nascita, era proprio senza la piramide nasale. Per fortuna che c’è il Meyer: il team di chirurghi guidato dal dottor Flavio Facchini, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, ha compiuto un’impresa straordinaria. Il naso è stato ricostruito progettandolo con l’ausilio della stampa 3D, “copiando” quello del fratellino gemello per ottenere un risultato quanto più possibile naturale. Il bambino, 5 anni, è stato operato con successo.

La sua storia

Il piccolo era nato prematuro alla 28esima settimana di gravidanza: il suo volto non aveva il nasino, ma solo due buchini per respirare. I genitori si sono rivolti al Meyer per iniziare la ricostruzione il prima possibile, per evitare al bambino la grande sofferenza emotiva e le difficoltà sociali a cui sarebbe andato incontro senza un intervento tempestivo.

Utilizzando le moderne tecnologie di scansione 3D è stato possibile acquisire la geometria del volto del gemello. La forma del naso è stata utilizzata per progettare e stampare strumenti di ausilio al chirurgo: grazie alla tecnologia 3D sono state stampate delle “sagome” che - proprio come fossero delle dime di taglio - sono servite per prelevare frammenti di cartilagine costale del bambino con altissima precisione, rendendo l'intervento il meno invasivo possibile. Questi frammenti sono stati assemblati, un po’ come le tessere di un puzzle, per costruire l'impalcatura ossea e cartilaginea della piramide nasale, successivamente ricoperta con lembi cutanei prelevati dalla fronte e dal tessuto mucoso del piccolo.

La maschera trasparente

Sempre grazie alle immagini 3D del volto del fratello è stata realizzata anche una maschera trasparente sterile in 3D, che durante l'intervento ha consentito di verificare la perfetta corrispondenza delle dimensioni.

Il modello del naso stampato in 3D ricostruito sulla base del naso del gemello
Il modello del naso stampato in 3D ricostruito sulla base del naso del gemello

Il primo intervento è durato oltre 7 ore, seguito da un secondo di rifinitura: entrambi sono riusciti perfettamente, il piccolo sta bene, è già a casa ed è tornato all'asilo.

Parlano i genitori

Racconta la mamma: “Fin dal primo contatto avuto con il dottor Facchini e il suo team abbiamo avuto la percezione di poterci affidare totalmente al Meyer: abbiamo trovato una disponibilità ed un’umanità incredibili, ci hanno accompagnati all’intervento con incontri periodici, affiancandoci e rispondendo a tutte le nostre domande. È andato tutto benissimo, questo incontro con il Meyer ha restituito al nostro bambino sicurezza in se stesso e la speranza di una vita normale, come quella del suo gemello: guardandosi adesso dice ‘Ora sono davvero come il mio fratellino e i miei compagni!’”.

Il laboratorio specializzato 

Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione tra i chirurghi del Meyer e T3Ddy (www.t3ddy.org), il laboratorio sostenuto dalla Fondazione Meyer, coordinato dalla professoressa Monica Carfagni per l'Unifi e dall'ingegner Kathleen McGreevy per il Meyer, dedicato proprio all'introduzione di tecnologie 3D innovative nella pratica clinica. In sala, insieme al dottor Facchini, c'era la chirurga pediatrica Alessandra Martin, oltre ad anestesisti e infermieri, questi ultimi formati con un corso ad hoc in preparazione agli interventi di questo tipo.

La preparazione

In fase pre-operatoria, ingegneri e medici hanno lavorato fianco a fianco: partendo dalla scansione 3D, gli ingegneri di T3Ddy, guidati dal professor Yary Volpe, hanno ottimizzato il design della ricostruzione per adattarlo perfettamente alla conformazione specifica del paziente, identica a quella del gemello. Eseguendo una replica stampata in 3D del volto, è stato possibile simulare l'intero intervento due volte prima dell'esecuzione reale in sala operatoria.