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Nardella incontra i capi del tifo viola: "Troppi se, cercavamo risposte"

Per il sindaco invece "è stato un chiarimento positivo". Il coordinamento posta un commento polemico

Nardella incontra i capi del tifo viola: "Troppi se, cercavamo risposte"

di Antonio Passanese

FIRENZE

"Con i rappresentanti delle principali organizzazioni del tifo viola abbiamo fatto un incontro, e c’è stato un chiarimento positivo". Poche parole, quelle del sindaco Dario Nardella, che sembrano riportare il sereno tra gli ultras della Fiorentina – che nella partita contro l’Udinese avevano esposto striscioni fortemente critici nei confronti dello stesso primo cittadino e di Palazzo Vecchio – e l’amministrazione comunale. Anche se in un post su Instagram il coordinamento afferma con un velo di polemica che "sono state dette molte cose, usati molti condizionali, tanti numeri, illustrate possibili soluzioni vincolate da “se“. In sostanza le risposte che cercavamo non le abbiamo trovate. I tifosi della Fiorentina, però, ringraziano il sindaco "per quanto fatto fino a oggi e per aver preso l’impegno di trovare un modo per far giocare la Fiorentina a Firenze anche durante i lavori". Il vis a vis, su cui piazza Signoria non lascia trapelare nulla, si è svolto giovedì pomeriggio nella sede della Città metropolitana, in Palazzo Medici Riccardi. Attorno al tavolo, oltre a Nardella, il presidente del centro di coordinamento viola Filippo Pucci e Federico De Sinopoli, dell’associazione tifosi fiorentini.

I nodi sono sempre gli stessi: i tempi per il restyling del Franchi, i lavori al Padovani e soprattutto dove andrà a giocare la Fiorentina durante la ristrutturazione dell’impianto di Pier Luigi Nervi. Una corsa contro il tempo, anche perché il club di Rocco Commisso ha tempo fino agli inizi di giugno per comunicare alla Lega Calcio in quale stadio disputerà le gare della prossima stagione (mentre per la Uefa la comunicazione andrà fatta entro marzo). Scartato il Castellani di Empoli "per motivi di sicurezza, vivibilità e ordine pubblico", il Dall’Ara di Bologna e il campo di Modena, ecco che l’unica soluzione al momento è quella dello stadio da rugby di viale Paoli che però non sarà pronto prima di dicembre.

"Auguriamo a tutti coloro che sono coinvolti sul tema stadio – continua il post del coordinamento – buon lavoro e di operare per il bene della squadra come facciamo noi giorno dopo giorno. Restiamo in attesa, sempre preoccupati, vigili su quello che accadrà, in ansia per il futuro della Fiorentina, pronti a manifestare qualora difendere il bene della Fiorentina lo ritenesse necessario". Insomma, anche se gli ultras sono pronti alla mobilitazione, per ora, sembra che l’ascia di guerra sia sotterrata. E tutti attendono anche le decisioni del governo, perché senza un decreto i lavori non potranno essere procrastinati. E questo, per Palazzo Vecchio, significherebbe perdere i 150 milioni di fondi. Un rischio che in questo momento nessuno vuole correre. Intanto la digos indaga su striscioni e gazebo: al prefiltraggio non c’erano. Anche quella non è una partita chiusa.