Nasce HZero, il museo del treno

Il fulcro sarà il plastico di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano e aprirà all’interno dell’ex cinema Ariston

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FIRENZE, 10 marzo 2022 - Paesaggi realistici e fantastici, dalle cime innevate delle Dolomiti alle coste dell’Isola d’Elba. Sfrecciano attraverso città e campagne, superano fiumi e corrono su lunghi ponti, i treni del marchese Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano che, in scala 1 a 87, viaggiano su una ferrovia che si snoda su quasi trecento metri quadrati di superficie. Non a caso, è uno dei plastici più grandi d’Europa.

Era il 1972 quando Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano iniziò ad allestire il suo personale “viaggio“ con piccoli treni Marklin. E da quella passione è nato il plastico che è oggi fulcro del nuovo museo HZero, dedicato proprio all’immaginario del treno, che aprirà a Firenze il 29 maggio negli spazi dell’ex cinema Ariston, a pochi passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella.

"HZero nasce in quella che definirei come dimensione del sogno, un sogno di mio padre", ha spiegato Diego Paternò Castello di San Giuliano, figlio di Giuseppe e di Fiamma Ferragamo, nel corso della presentazione del museo. "È un progetto che desiderava realizzare con grande determinazione - ha aggiunto - e in prima persona. Noi figli siamo felici di poter dare continuità e sviluppo a questo suo grande sogno. Negli ultimi anni di vita mio padre ha partecipato alla messa in forma iniziale del progetto. L’idea di poter cristallizzare oltre quarant’anni di lavoro e di passione in un museo nel cuore di Firenze lo emozionava profondamente".

Appassionato ed esperto di giardini tropicali, Giuseppe di San Giuliano ha coinvolto nel tempo amici e conoscenti, come Carlo Brandolini d’Adda e il modellista Marco Baldi, nello sviluppo dello scenario in cui si posano i binari in scala 1:87, con grande attenzione ai dettagli e alla resa realistica delle ambientazioni. Le rocce sono realizzate in gesso, colato in stampi di gomma siliconica, mentre mare, laghi e fiumi sono realizzati in resina. La grande diga, ispirata a quella del Brasimone, è stata realizzata con una struttura di compensato.

Il museo nasce su un progetto architettonico di Luigi Fragola (nella foto sopra da sinistra insieme a Diego Paternò Castello di San Giuliano e a Dario Nardella), è sostenuto dalla Fondazione Fs Italiane, e ha come curatore Alberto Salvadori, che ha ideato un ambiente immersivo e sensoriale in collaborazione con lo studio milanese Karmachina e i musicisti di Tempo Reale: videoproiezioni, sonorizzazioni ambientali, una speciale scenografia di luci. "Il plastico è un grande oggetto narrativo - afferma Salvadori - un romanzo visivo. Sarà contestualizzato nella dimensione dello show, e sarà un oggetto con la propria autonomia estetica".

Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, "ci sono veramente tutti gli ingredienti per un bel progetto, che guarda al passato ma è capace anche di avere uno sguardo sul futuro".

 

 

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