OLGA MUGNAINI
Cronaca

Museo archeologico, cambio di look. Ammodernamenti e restyling: "Sarà tra i più prestigiosi in città"

Una parte consistente degli interventi riguarderà l’efficientamento energetico e le barriere architettoniche. Apertura prevista nel 2026 per l’anniversario dell’Alluvione. Il polo resterà aperto anche durante i lavori . .

Museo archeologico, cambio di look. Ammodernamenti e restyling: "Sarà tra i più prestigiosi in città"

Una parte consistente degli interventi riguarderà l’efficientamento energetico e le barriere architettoniche. Apertura prevista nel 2026 per l’anniversario dell’Alluvione. Il polo resterà aperto anche durante i lavori . .

“L’Arianna dormiente“, monumentale scultura marmorea del II secolo d.C., è in questo periodo il simbolo del Maf, il Museo Archeologico di Firenze.

Ma è un sonno che non allude solo al riposo. Anzi, all’interno del complesso che da piazza Santissima Annunziata si allunga su via della Colonna, i lavori fervono come non mai. E soprattutto, gran parte delle collezioni sono aperte al pubblico.

Cosa stia accadendo all’interno di uno dei musei dell’antichità più importanti d’Italia lo spiega il direttore, l’etruscologo romano Daniele Federico Maras, in carica dal 20 maggio scorso, in sostituzione di Mario Iozzo che è andato in pensione.

Con la recente riforma del ministero, anche il Maf ha ottenuto l’autonomia speciale e le novità sono numerose.

Direttore Maras, cosa significa l’Arianna dormiente in questo momento?

"E’ il simbolo del Museo che si addormenta durante la fase dei lavori, per poi risvegliarsi alla fine al massimo dello splendore, come capitò all’eroina del mito, che divenne una dea in quanto moglie di Dioniso. Attualmente il Maf è interessato da un grande progetto di rinnovamento per renderlo uno dei musei più prestigiosi e attrattivi di Firenze, anche se al momento non è fra i più visitati. Senza mai chiudere interamente al pubblico".

Cosa riguarda la maggior parte dei lavori?

"Una parte rilevante dei lavori, finanziata dal Pnrr, riguarda l’efficientamento energetico e l’eliminazione delle barriere architettoniche e cognitive. Ci sono poi la revisione dei percorsi e dell’accessibilità, la ristrutturazione dell’entrata da piazza SS. Annunziata. E grazie a un finanziamento di mecenati stranieri, il rifacimento della sezione delle sculture etrusche, a partire dalla sala della Chimera (nella foto sopra). E’ una grande operazione di ammodernamento e restyling, con lo sforzo congiunto del Maf e della Direzione Regionale Musei Toscana, diretta da Stefano Casciu.

Senza chiudere mai?

"Sarà inevitabile che a turno alcune sale non siano visitabili. Ma abbiamo preso l’impegno di non chiudere mai del tutto l’esposizione e di organizzare nel tempo eventi e mostre temporanee, con l’intento di coinvolgere il pubblico in questa stagione di rinnovamento, che ha fra l’altro il compito di rafforzare il rapporto tra il Museo e i cittadini di Firenze".

Quando è prevista la fine dei cantieri?

"L’appuntamento è nel 2026, in tempo per il 60° anniversario dell’alluvione del ’66, che colpì senza pietà l’edificio e le sue collezioni. Per allora il Museo ritornerà a splendere tra i gioielli della corona di Firenze, con l’auspicio di restituire alla città il suo ruolo di Capitale etrusca d’Italia. Nel frattempo, visto che la sezione topografica etrusca è stata svuotata, piuttosto che chiudere il materiale archeologico in deposito, abbiamo deciso di riportare a Vetulonia i corredi della Tomba del Duce, per un periodo di tempo adeguato a rinsaldare il rapporto tra il nostro patrimonio e le comunità dei residenti e dei turisti".