Firenze, strage di multe per i nuovi autovelox

Due snodi chiave: Varlungo e Viale XI agosto. A fine anno anche 120 milioni dalle contravvenzioni

Una signora mostra una multa (Foto Moggi / New Press Photo)

Una signora mostra una multa (Foto Moggi / New Press Photo)

Firenze, 9 ottobre 2022 - "Una multa per essere passato sotto il velocar a 51 all’ora? Ma stiamo scherzando? Sono forse un pirata della strada se sgarro di un chilometro e un santo se mi fermo a 49?". Nell’autunno caldo delle economie domestiche ballerine – lavorate ai fianchi dalle scorie della pandemia, da una crisi che picchia sodo e da bollette schizofreniche – entra a gamba tesa la ‘questione velocar’ che, con la città che da circa un mese di nuovo a regime dopo la sbornia della lunga estate caldissima, riprende corpo sull’onda lunga di arrabbiature (eufemismo d’obbligo) che spuntano come funghi da ogni rione. I centralini dei vigili si intasano ("Guardi, lei che ne ha prese solo due è fortunato, c’è chi deve pagarne trenta, ci chiamano di continuo") e in redazione piovono segnalazioni, proteste, immagini grottesche come quella di un fiorentino che sventola una trentina di sanzioni (roba da far saltare un bilancio familiare), tutte beccate per questione di spiccioli chilometrici andai oltre il limite.

Il superamento di un paio di chilometri del limite (calcolando i 5 chilometri di comporto), per la cronaca, comporta una sanzione che, se pagata entro 5 giorni lavorativi, si attesta sui 29 euro più un’altra quindicina di spese di notifica, totale 45. A vedere le multe arrivate al giornale lo psicodramma collettivo degli apparecchi spara-multe sembra maturare in sostanza in due snodi chiave della città, il viadotto di Varlungo - porta d’accesso sud dove ogni giorno scorrazzano migliaia di pendolari - e il viale XI agosto, all’aeroporto di Peretola, ponte tra Firenze e Sesto e altra zona trafficatissima.

Nei giorni scorsi il centrodestra con Forza Italia si era inserito del dibattito e il capogruppo regionale Marco Stella aveva parlato di "modello di città multificio" studiata per "rimpinguare le casse di Palazzo Vecchio". Secondo l’opposizione i nuovi apparecchi, posizionati come detto oltre che in viale XI Agosto e a Varlungo anche nel viale Etruria starebbero viaggiando "media di mille multe al giorno". "Il fascio dei radar - le parole di Stella - cui è in grado di riprendere le auto fino a 30 metri di distanza. Se la media dei velocar è quella che ci risulta ne consegue che i quattro nuovi apparecchi stanno emettendo circa 4.000 contravvenzioni quotidiane, ovvero un milione e 460mila multe annuali. Da piazza Signoria l’amministrazione comunale continua a respingere la palla nell’altra metà campo con l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti che parla di "cifre assurde e non corrispondenti al vero" e ribadisce comunque che la posizione del Comune è chiara: prima la sicurezza. "ll radar calcola la velocità delle auto in transito per un raggio di 30 metri. E quindi? Se uno rispetta i limiti non ha nulla da temere e trenta metri poi si percorrono in pochissimi secondi. Mi sono arrivate contestazioni da automobilisti multati perchè procedevano a 55 all’ora dicendo di essersi distratti. Beh, non ci si può permettere di distrarsi quando si guida...".

Ma al netto delle legittime e avverse posizioni restano i mugugni dei fiorentini costretti a ‘godersi’ il record di cittadini più tartassati d’Italia. Nella scorsa primavera in una seduta della commissione bilancio presieduta da Massimo Fratini emerse infatti che nel primo trimestre 2022 Palazzo Vecchio aveva raggiunto - senza che ancora i nuovi velocar entrassero in azione - quasi la metà dei 74 milioni di euro messi nel bilancio di previsione per violazioni al codice della strada per questo anno solare. Un ritmo che, se confermato porterebbe a registrare a fine anno la cifra monstre di 120 milioni di euro che conferebbe il trend del report del Sole 24 Ore dove è stato spiegato che a Roma – quasi 3 milioni di abitanti contro i poco più di 360mila di Firenze – nel 2020 il Comune incassò 136 milioni di euro, Milano 121 e Napoli appena 21, cioè in dodici mesi meno di quanto abbia fatto Firenze nei primi tre di quest’anno. E intanto l’Aduc punta il dito contro una presunta scarsa campagna di informazione del Comune in merito ai nuovi apparecchi che fingerebbero per confondere molti automobilisti, in primi pendolari e turisti.

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