Morta dopo il parto all'ospedale di Careggi, ci sono sei indagati

Si tratta di medici e infermiere. Nella giornata di venerdì 7 settembre l'autopsia sul corpo della donna. L'assessore Saccardi: "Ad ora non ci risultano errori nel reparto maternità"

Annalisa Casali,  36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Annalisa Casali, 36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Firenze, 6 ottobre 2016 - Per la morte di  Annalisa Casali, 36 anni, morta lunedì mattina alle 7, a Careggi, a circa 24 ore dal parto (Le indagini della procura - L'articolo), ci sono sei indagati: si tratta di medici e infermieri  appartenenti all'ospedale.  Secondo quanto si apprende, sono professionisti della sanità, tra cui medici, della sala parto della Maternità di Careggi e delle equipe chirurgiche che tra domenica e lunedì scorsi intervennero sulla 36enne quando accusò le emorragie addominali che ne hanno causato la morte nelle ore successive al parto.

Domani si svolgerà l'autopsia presso l'Istituto di medicina legale di Firenze. La procura ha nominato come consulenti un medico legale e un ginecologo. L'inchiesta è scaturita da un articolo de La Nazione comparso il 4 ottobre, che ha consentito di aprire le indagini. 

Le indagini sul caso sono state condotte dalla squadra mobile della Questura. 

Intanto l'Azienda ospedaliera di Careggi  ha segnalato al Ministero della Salute il decesso della donna.  La prassi è stata seguita dal 'Clinical Risk Manager' dell'ospedale di Careggi, che ha segnalato l'evento all'analogo ufficio della Regione Toscana, da cui è stato quindi informato il Ministero della Salute.

L'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi, parlando con i giornalisti, ha sottolineato che il caso della 36enne deceduta a Careggi dopo il parto "è ancora tutto da chiarire e le cause sono ancora tutte da accertare", per questo ci sarebbero approfondimenti in corso e tra le ipotesi non sarebbe anche da escludere il fatto che la donna, morta a causa di emorragie addominali, potesse essere affetta da una rara malattia genetica che distrugge i tessuti interni, mai diagnosticatale.

"Ad ora non ci risultano errori nel reparto maternità - ha spiegato -, l'utero è integro" e il decesso "non sarebbe legato a manovre del parto. Per questo sono necessari accertamenti approfonditi". Rispondendo ai giornalisti sul tema dei risarcimenti, Saccardi ha evidenziato come "la Toscana paga il livello più basso a livello italiano. Oltretutto siamo in un sistema di autoassicurazione, ovvero paghiamo direttamente noi" come Regione, "e non paghiamo il premio assicurativo che costerebbe molto di più rispetto ai risarcimenti che paghiamo". Nel complesso, «molte delle cause che vengono intentate risultano infondate e e il numero di risarcimenti alla fine è molto basso rispetto alle richieste, e molto minore che nelle altre regioni. Il rischio zero però in sanità non esiste. Abbiamo un numero di eventi avversi più basso del resto d'Italia e la maternità e la ginecologia sono, ovunque, il settore dove il livello del rischio più alto". Careggi, ha concluso, «è una struttura di eccellenza dove ogni anno si fanno 4 mila parti e dove naturalmente si recano tutte le situazioni più critiche". 

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