Casco obbligatorio sul monopattino, il Tar boccia il Comune di Firenze

Per i giudici del Tar un'ordinanza comunale non può imporre l'obbligo del casco sul monopattino elettrico. Il sindaco Nardella: "Torno a chiedere a gran voce a governo e Parlamento di intervenire per estendere l'obbligo del casco, oggi previsto per gli under 18, anche a tutti gli altri"

Monopattini elettrici (foto repertorio)

Monopattini elettrici (foto repertorio)

Firenze, 8 febbraio 2021 - Un'ordinanza comunale non può imporre l'obbligo del casco sul monopattino elettrico. E' questo, in sintesi, il parere dei giudici del Tar toscano che hanno bocciato la misura scattata a Firenze dal primo febbraio. Secondo il tribunale hanno ragione Timove e Bit Mobility, due delle societa' che gestiscono il servizio sharing: il provvedimento va annullato.

Difesa politicamente dal sindaco Dario Nardella ("E' una questione di sicurezza, quando c'e' in gioco la vita sulla strada non si scherza"), la misura non ha fatto breccia in camera di consiglio, perche', e' scritto nella sentenza, "i generici riferimenti al potere di ordinanza contingibile ed urgente non valgono da soli a qualificare la natura dell'atto in quanto non trovano alcun riscontro in una concreta ed effettiva situazione di emergenza locale all'interno della sua motivazione".

Inoltre "secondo la costante giurisprudenza i provvedimenti con i quali si disciplina la circolazione sulla viabilita' comunale" assumono "natura tipicamente gestoria ed esecutiva e, quindi, appartengono alla competenza dei dirigenti, e non del sindaco". Si tratta peraltro, ecco uno dei passaggi piu' significativi perche' ribalta la questione sul tavolo nazionale, "di valutazione riservata al legislatore che non puo' essere effettuata caso per caso dal giudice" anche "in ragione della delicatezza degli interessi coinvolti".

«Ciò chiarito - si legge ancora nella sentenza - secondo la costante giurisprudenza i provvedimenti, con i quali si disciplina la circolazione sulla viabilità comunale, la modalità di accesso alla stessa ed i relativi orari, l'eventuale divieto per talune categorie di veicoli, i controlli e le sanzioni, ai sensi degli articoli 6 e 7 del Codice della strada, assumono natura tipicamente gestoria ed esecutiva e, quindi, appartengono alla competenza dei dirigenti, e non del sindaco, anche avendo riguardo all'assenza di qualsiasi presupposto di urgenza che potrebbe giustificare l'adozione di un'ordinanza contingibile ed urgente». «Ciò in quanto il riferimento al sindaco - viene spiegato - operato dalle norme del D.Lgs 285/92, a seguito del passaggio dei poteri di gestione dagli organi politici a quelli burocratici sancito dalle riforme amministrative degli anni 90, deve intendersi riferito alla dirigenza; soltanto i provvedimenti concernenti l'istituzione e la disciplina delle zone a traffico limitato sono attribuite alla competenza della giunta (o in caso di urgenza al sindaco) in quanto ritenuti dal legislatore di maggiore impatto per la collettività locale». (ANSA).

IL COMUNE DI FIRENZE. Perso il round al Tar, il Comune di Firenze non alza bandiera bianca: sull'obbligo del casco alla guida dei monopattini elettrici "ci attiviamo subito per andare avanti correggendo la procedura secondo le indicazioni del giudice", assicura il sindaco Dario Nardella. Nel frattempo, sottolinea commentando la sentenza dei giudici che bocciano l'ordinanza di Palazzo Vecchio, "convochero' i gestori dei servizi di noleggio per capire se ci sono le condizioni per una soluzione condivisa mirata a salvaguardare la sicurezza stradale e la vita delle persone, che viene prima di ogni cosa". Il tribunale, aggiunge, "pur dando sostanzialmente atto che l'imposizione generalizzata del casco comporta una valutazione di interessi pubblici diversi da quelli strettamente legati alla mobilita', ha tuttavia affermato che anche per una simile decisione la competenza abbia carattere gestionale e dunque spetti ai dirigenti". Quindi l'amministrazione prende atto dell'interpretazione, anche se, osserva il primo cittadino, "la considerazione degli interessi pubblici in gioco", come "l'incolumita' pubblica e la salute dei cittadini, avrebbe potuto suggerire una soluzione diversa".

L'amministrazione, ribadisce, e' "per incentivare l'uso del monopattino, ma vogliamo che questo venga fatto nel rispetto di questi principi non negoziabili perche' purtroppo i rischi sono dietro l'angolo, com'e' confermato dal tragico evento che proprio oggi si e' verificato a Genova, dove una donna su un monopattino ha perso la vita". Per questo "torno a chiedere a gran voce a governo e Parlamento di intervenire per estendere l'obbligo del casco, oggi previsto per gli under 18, anche a tutti gli altri". 

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