
Mixitè batte forte nel cuore delle Cascine. Un sound globale che attraversa il mondo
Un’energizzante immersione nel sound globale, passando dalla psichedelia afro ai beat latini, dalle trame sonore dal Medio Oriente alla tradizione tuareg, al jazz: torna Mixité, la terza edizione della intrigante rassegna curata da Toscana Produzione Musica. Un cartellone che da marzo a giugno fa il giro del mondo in musica in 10 live ricchi di suoni e voci di culture antiche e attuali, in programma al Parc nel cuore delle Cascine, a Firenze. Ne parliamo con il direttore artistico Maurizio Busìa: "E’ un cartellone che è stato immaginato sul contesto del Parco delle Cascine. Proposte eterogenee per concerti che si svolgono solitamente nel tardo pomeriggio, verso le 19, spesso la domenica, per non accavallarsi con altre proposte musicali cittadine e agevolare persone curiose, famiglie e chi vuole approfondire sound non consueti".
Nel vostro programma c’è anche un bel po’ di jazz?
"Sì, ma nell’accezione francese di musique actuelle, cioè non come genere chiuso in se stesso. Nel programma c’è anche qualche gioco di specchi: come il live del 17 marzo della flautista franco siriana Naïssam Jalal e quello del 26 maggio della Top Jazz Mariasole De Pascali. Tra i nomi di punta c’è poi (il 17/3) La Chica e in suo progetto sonoro che unisce suggestioni dell’America Latina con il quartiere multiculturale francese di Belleville".
Poi ci sono le vostre produzioni.
"Due i progetti in prima assoluta: Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme a Silvia Bolognesi il 28 aprile tessono un tributo al mito poetico della musica Gil Scott-Heron. Il 31 maggio l’eclettico contrabbassista di Follonica Michelangelo Scandroglio con "The iron way", coinvolge quattro artisti per tracciare sul palco una connessione post industriale tra la Maremma Toscana e Londra".
L’inaugurazione è il 1°marzo con il collettivo Bcuc.
"E’ l’unico concerto alle 21, festa ballabile con Bantu Continua Uhuru Consciousness, una travolgente esperienza live dal Thokoza Park di Soweto, la township nera di Johannesburg".
Ci sono anche due connessioni con il Festival au Désert?
"Sì, il live dei Tartit, capitanati dall’attivista maliana Fadimata Wallet Oumar (il 23/5) e quello dei Etran de l’Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente (2 giugno)".